L’hanno chiamata Viva perché questo nome potesse essere beneaugurante e, visti i suoi precedenti, ne aveva proprio bisogno.
Viva è arrivata all’associazione Occhi Randagi a seguito di una segnalazione che avvisava le volontarie della presenza di un cane in tangenziale, investito da una macchina che, ovviamente, dopo l’impatto si era dileguata.
E allora, Palmalisa e le sue valorose compagne sono partite in soccorso di questo animale sfortunato senza pensarci troppo, anche se, all’inizio, non avevano idea di cosa avrebbero trovato.
Viva guaiva, soffriva per il dolore, ma ancora respirava, dunque le speranze che non morisse quel giorno erano tante. Certo, qualche problemino c’era, a cominciare dalla sua storia, a tutti ignota, e quindi anche la ricostruzione della sua situazione è stata alquanto difficile.
Tutti coloro che avevano assistito alla scena erano concordi: avevano sentito una frenata, uno schianto e un guaito di dolore e paura, ma nessuno si è fermato per prestare soccorso a quell’animale in difficoltà.
La clinica ha confermato che la cagnolina, o forse è meglio chiamarla cagnolona, vista la stazza, doveva essere operata al bacino e a una zampa, entrambi fratturati.
Viva si trova tuttora in clinica, la stessa dove Arturino sta facendo impazzire tutte le infermiere, ma lei, paziente e dolcissima, attende fiduciosa il suo turno, quando le attenzioni saranno solo per lei, quando verrà medicata e, magari, anche un po’ coccolata.
Certo, la sua giovane vita non ha avuto un avvio facile, ma nonostante questo non ha perso le speranze di trovare una famiglia che le sappia voler bene e che non decida mai di abbandonarla.
Chissà cosa è capitato a questo bellissimo pastore tedesco, chissà se viveva in una casa e se poi è stata gettata via come uno straccio vecchio. Nessuno lo sa, ma una cosa è certa: chi in futuro deciderà di adottare Viva sarà davvero fortunato. Lei sembra non aspettare altro che qualcuno che la ami incondizionatamente.
Abbiamo chiesto a Palmalisa Matarrese quali sono le condizioni di Viva attualmente, e lei, con un gran sospiro di sollievo, ci ha spiegato che i problemi che ha “non sono di natura neurologica ma di natura ortopedica”. E questa è una grande notizia. Significa che, dopo le operazioni, dopo la fisioterapia, dopo uno stallo casalingo, Viva potrà avere una vita normalissima, correre nei prati come tutti gli altri cani, e magari combinare guai, come i suoi giovani coetanei.
Perché lo stallo casalingo? “Noi non conosciamo la situazione di Viva, quando l’abbiamo portata in clinica i medici non hanno trovato un microchip ma solo un collare. Stiamo procedendo a piccoli passi ma, prima di darla in adozione, dobbiamo capire se è compatibile con altri animali, se è socievole, o se è un cane solitario. Dobbiamo avere il maggior numero di informazioni per sapere in quale famiglia potrà stare meglio”.
Per ora, si sa ciò che è evidente, ovvero che è un cane giovane, al massimo di due anni, e che davanti a lei il futuro si prospetta roseo e in salute. Ci vuole solo un po’ di pazienza, ma Viva sembra proprio avere la dolcezza e la pacatezza di un cane saggio e buono.
Incrociamo le dita, perché quella di Viva possa essere davvero una buona vita.
Vera MORETTI
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