Si chiama Michael Banes e vive in Thailandia, dove gestisce un ristorante a Chonburi, a 100 km da Bangkok.
Di origine scozzese, ma svedese di adozione, ormai la sua vita è in oriente, dove, oltre alla sua nuova professione, Baines ha un’altra passione, che riguarda i cani randagi.
A Bangkok il problema del randagismo è particolarmente allarmante, perché, nella sola città, sono stati censiti 300mila esemplari.
Con numeri di questo tipo, è facile immaginare la difficoltà ad ospitarli e a permettere loro una vita dignitosa. Per questo, Baines ha deciso di scendere in prima linea e occuparsi almeno di una parte di loro.
Probabilmente, la sua sensibilità verso questa problematica è nata dal suo primo incontro, avvenuto appena arrivato in Thailandia: era una cagnolina randagia che aveva appena partorito, con il corpo martoriato dalle violenze e il comportamento rassegnato di chi è abituato a ricevere soprusi. Michael infatti ha dichiarato: “I suoi occhi dolci chiedevano disperatamente aiuto. L’ho accarezzata e durante il contatto ho avvertito tutta la sua sofferenza e la riconoscenza per il piacere di sentire, finalmente, una presenza amica“.
Da quel momento, Baines ha continuato a prendersi cura dei trovatelli che incontrava, arrivando ad adottarne nove e a promuovere campagne di adozione per i randagi che accudisce ogni giorno durante il tragitto che dalla sua casa porta al ristorante.
Oltre a sfamarli, si prende cura della loro salute, somministrandogli un vermifugo a scadenze regolari ed antibiotici nel caso in cui dovesse riscontrare la presenza di infezioni o ferite. La maggior parte dei costi sostenuti da Baines sono auto-finanziati, mentre la rimanente parte viene raccolta tramite donazioni.
Ora il suo sogno è quello di prendersi cura dei “suoi” cani a tempo pieno, rinunciando a qualsiasi altra occupazione, ma ciò sarà possibile solo con l’aiuto di qualche volontario. Ma Baines ci spera sempre, poiché ha ammesso: “Occuparmi di loro mi rende un uomo migliore. Se non avessi avuto i miei cani probabilmente non sarei così soddisfatto della mia vita. Devo a loro la mia felicità”.
Vera MORETTI
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