I cani che, nei canili o in stallo presso disponibili e pazienti volontari aspettano fiduciosi che arrivi qualcuno e li porti via, donando loro una seconda chance e una nuova vita, sono tanti, dal nord al sud dell’Italia, ma ci sono alcune storie che, da subito, sembrano più difficili e più tristi di altre.
E’ il caso di Merlina, vittima ben due volte della cattiveria e della volubilità umana.
Recuperata dalla strada, dove era stata trovata abbandonata, sporca, con il pelo arruffato e annodato, ma anche sporca e confusa, questa cagnolina, all’apparenza piccola e indifesa, è stata portata in canile, ma il suo muso, e la sua capacità di sorridere alla vita nonostante la vita le avesse girato le spalle, hanno attirato l’attenzione di qualcuno, che ha deciso di adottarla.
Storia a lieto fine, dunque? Non proprio, perché dopo solo due giorni è stata riportata al mittente, per un motivo tanto futile da sembrare irreale e davvero troppo crudele. Senza pensarci troppo, i padroni nuovi hanno rinunciato a lei perché il suo pelo era troppo annodato e non sopportava la toeletta, quindi, non potendo essere lavata, le porte di casa si sono rivelate per lei off limits.
Inutile dire che, quando una volontaria l’ha portata a fare la toelettatura, Merlina non solo non ha posto resistenza, ma si è fatta pettinare e lavare senza alcun capriccio. I capricci, purtroppo, li facciamo noi umani. Ma, finché si tratta di cambiare un abito, un paio di scarpe o qualsiasi altro oggetto, è concesso. Quando si gioca con le vite degli animali, invece, occorrerebbe fare un passo indietro, farsi un esame di coscienza e pensarci a fondo.
L’adozione dovrebbe essere per sempre, non va considerata un gioco, perché quello che si porta a casa non è un peluche ma una creatura che prova sentimenti, esattamente come noi, e a volte di più.
Vera MORETTI
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