Cani maltrattati, ai quali è stato fatto del male deliberatamente, utilizzati da individui senza scrupoli e senza coscienza per i loro bassi, bassissimi scopi. Presi a martellate fino ad avere la schiena o le zampe rotte, e poi lasciati li, morenti, senza pietà e senza amore.
Di questi sventurati esseri si occupa Casa Bau, un centro di recupero per cani disabili e problematici fondato lo scorso anno a Rovato, in provincia di Brescia, e diventato onlus ad agosto scorso.
Il suo fondatore si chiama Luciano Alpino, un esodato che, a causa della sua età, considerata avanzata per il mercato del lavoro, non riesce a trovare una nuova occupazione, perciò ha deciso di dedicarsi al volontariato occupando gli spazi messi a disposizione da un amico.
Lui e il vicepresidente Marco Miola accolgono, assistono e curano i cani malandati che vengono portati al centro, ma non si limitano a questo. Per donare loro una speranza e una seconda opportunità, progettano e costruiscono carrellini per cani paralizzati o amputati. Anche Marco, come Luciano, è disoccupato e ha deciso di mettere a disposizione di questi cani la sua abilità come restauratore di biciclette per creare velocipedi a misura di animale.
I carrellini non vengono realizzati solo per i cani ospiti del centro, ma anche per quelle famiglie che non possono permettersi di comprarne uno presso le aziende che li realizzano.
Ha detto Alpino a proposito: “Un carrellino costa 500 euro sul mercato non tutte le famiglie possono permetterselo. Noi chiediamo un’offerta che destiniamo all’acquisto dei materiali e al mantenimento e alla cura nostri ospiti speciali, che aiutiamo anche a trovare famiglia”.
La voce si è sparsa velocemente e, ad oggi, le richieste in attesa di essere esaudite sono un migliaio, come ha confermato anche Miola: “Piano piano riusciremo a fare felici tutti, il lavoro è tantissimo”.
Per aiutare questi due uomini dal cuore grande, i volontari di Casa Bau chiedono di donare ruote di biciclettine, carrozzine e simili, per poter permettere a Luciano e Marco di portare a termine il lavoro in maniera più rapida e quindi di accontentare ed aiutare subito cani che nella loro vita hanno già sofferto abbastanza.
Vera MORETTI
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