Trovare la libertà in un carcere. Quello che sembra uno controsenso è in realtà un bel progetto promosso da Angelo De Feo, istruttore responsabile del Centro di Addestramento di Asti, e realizzato all’interno del carcere della città piemontese, diretto da Elena Lombardi Vallauri. In questa struttura, unico centro italiano di addestramento dei cani poliziotto della Polizia Penitenziaria, vengono accolti e addestrati i futuri “agenti a quatto zampe” che presteranno servizio nelle strutture penitenziarie di tutta Italia. A questi cani, tutti rigorosamente abbandonati, viene data una possibilità per una nuova vita attraverso un corso della durata di 120 giorni durante i quali vengono loro insegnate tutte le tecniche per scovare la droga in qualunque modo la si cerchi di introdurre in carcere.
Molti cani passano la vita all’interno del carcere in attesa di un futuro padrone che potrebbe anche non arrivare mai, ma non si scoraggiano e continuano a sperare. Nel frattempo, seguono un percorso di addestramento molto intenso. I cani riescono ad instaurare un rapporto unico con il proprio padrone, ma anche con il conduttore, cioè l’insegnante che li addestra. In questo carcere i cani hanno ampi spazi verdi a disposizione per scorrazzare e divertirsi e al termine della lunga e intensa giornata di addestramento non mancano mai tante carezze, coccole e altri premi.
Durante l’addestramento, i cani di ogni razza e dimensione imparano a scovare gli stupefacenti nascosti (nei pannolini, negli indumenti, addirittura in bocca), ma alla fine si divertono e vedono questo lavoro come una sorta di gioco. Da poco è terminato il ciclo di istruzione e tutti i 14 cani del penitenziario di Asti sono stati promossi. Quello che è riuscito ad ottenere i voti migliori è stato Ciuccio, un simpatico pitbull.
Facciamo il nostro più sincero “in bocca al lupo” alle neomatricole.
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