I lupi possono tirare un primo sospiro di sollievo.
Ieri, 02 febbraio, si è svolta a Roma la Conferenza Stato-Regioni, con all’ordine del giorno l’approvazione del “Piano per la conservazione del lupo”. Il provvedimento, voluto dal Ministro dell’Ambiente, di fatto ne autorizza l’abbattimento sistematico.
I rappresentati di numerose associazioni animaliste, quali LNDC, Enpa, Lac, LAV e Lipu, hanno incontrato il leader dei governatori delle regioni, Stefano Bonaccini, ottenendo l’impegno a chiedere un rinvio della decisione che consenta un approfondimento della questione.
Il rinvio ha raccolto il voto unanime dei rappresentanti delle regioni. Numerosi Governatori, già negli scorsi giorni, avevano manifestato il proprio dissenso per il provvedimento voluto dal Ministro Galletti.
Tra coloro che apertamente si erano dimostrati contrari al Piano di abbattimento dei lupi, ricordiamo i presidenti di Calabria, Liguria, Piemonte, oltre a quelli di Puglia, Lazio e Friuli.
Possiamo dire che il Governo con questa scellerata decisione è riuscito ad ottenere un vero miracolo, unire tutti gli schieramenti politici a prescindere da colore e ideale.
Siamo al paradosso, dove lo Stato, chiamato a tutalere una specie definita “protetta”, ne decida invece l’abbattimento sistematico.
La petizione on line, promossa sul noto portale change.org che chiede di fermare il provvedimento voluto dal Ministro dell’Ambiente e che potete firmare cliccando qui, ha raggiunto quasi le 200.000 firme.
Ieri si è concluso solo il primo round di un match dove la posta in palio è la vita di chi, il lupo, cerca solo di essere se stesso.
Le pressioni degli allevatori non mancheranno di farsi sentire ma confidiamo che, come auspicato dal Governatore della Calabria, Mario Oliverio, si trovi il giusto equilibrio tra le esigenze degli allevatori e la salvaguardia dei lupi.
Ottavio Bardari – #cacciaunno
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