Si chiama “Lupo” ma non è un lupo vero, bensì uno dei cinque cani, anzi il primo che da oggi ha una casa nel comune di Nardò in Puglia, dopo le reimissioni sul territorio comunale.
Lupo è uno dei cani reimmessi sul territorio comunale il 25 settembre dello scorso anno.
Artefici della storia a lieto fine due ragazzi di Galatone, che lo hanno adottato. Lupo era stato un po’ il simbolo delle prime reimmissioni di cani detenuti nei canili privati della provincia e sottoposti a un periodo di cura e quindi alla sterilizzazione in virtù di una apposita ordinanza sindacale.
Cinque cani di taglia media o piccola, presi in consegna dal canile Karà di Corigliano d’Otranto, furono quindi riportati sul luogo dell’accalappiamento grazie a una operazione degli agenti di Polizia Locale, del consigliere delegato al Randagismo Gianluca Fedele e dei volontari dell’associazione “Mai più randagio”, che monitorarono poi il primissimo ambientamento degli animali per strada.
Un beneficio per i cani
“Per l’ente è un risparmio ed è sicuramente un beneficio per i cani“, afferma Gianluca Fedele.
Lupo ora ha una casa, questa operazione da un lato, spiegano dal Comune di Nardò costituisce un risparmio di migliaia di euro nei costi per i canili, dall’altro c’è un approccio serio e responsabile al fenomeno del randagismo, senza nascondere la polvere sotto al tappeto rappresentata da chi abbandona i cani.
L’obiettivo è fornire una opportunità ai cani. Molto presto oltre a Lupo anche Grace, un’ altra cagnolina reimmessa lo stesso giorno, potrà trovare casa, ha già infatti ricevuto una richiesta di adozione.
Una seconda chance
“Volevamo tutti – commenta il consigliere Gianluca Fedele – che questa fosse una nuova occasione per loro. Sono felice per Lupo e per gli altri che saranno adottati grazie anche alla costanza di Giusy Trianni, una volontaria cui vanno i miei sinceri ringraziamenti per il lavoro che quotidianamente svolge insieme alle altre per arginare il tristemente noto fenomeno del randagismo. I cani, va ricordato, spesso finiscono nei canili a causa di una scorretta custodia da parte dei proprietari che lasciano allontanare l’animale da casa, magari all’ora dei bisogni, con il rischio che perda l’orientamento. Nonostante qualche comprensibile resistenza, ho creduto fermamente nell’importanza delle reimmissioni, una misura che, affiancata alle altre iniziative, offre una seconda chance ai cani accalappiati e reclusi nei canili. Lupo ne è la prova più significativa. Sono certo che col supporto di tutti gli operatori si possono presto ridurre i numeri sia degli abbandoni, sia dei cani in canile”.
Fonte Ansa
Alessandra Curreli
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