Anche voi, come noi, avete un cane? Bene, allora dovete sperare che stia sempre bene e non solo per l’affetto che nutrite verso di lui ma anche per il costo spesso spropositato dei farmaci veterinari.
Può sembrare una provocazione la nostra ma sicuramente è un dato di fatto che il costo dei principi attivi contenuti nei farmaci veterinari sia di 5 o 6 volte superiore di quelli ad uso umano.
Vi starete chiedendo perchè, così come ce lo siamo chiesti noi, e ancor di più se lo chiedono da sempre tutte le associazioni animaliste e quelle dei medici veterinari.
E’ di questi giorni la lettera a firma del Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani, Gaetano Penocchio, indirizzata al premier Paolo Gentiloni in cui si chiede un intervento da parte del Governo su un farmaco salvavita dal costo spropositato.
La scintilla è stata l’immissione sul mercato di un farmaco da parte della Dechra, per curare l’epilessia del cane, patologia sempre più diffusa, ad un prezzo 4 volte superiore di quello ad uso umano.
Avere un cane affetto da questa patologia è già un impegno gravoso, sembra assurdo che lo si renda insostenibile anche dal lato economico.
Per questo motivo la Fnovi, per bocca del suo presidente, ha deciso di richiamare ancora una voltal’attenzione sul tema della disparità di trattamento tra farmaci veterinari e umani.
Il paradosso del costo dei farmaci veterinari
Per legge il veterinario è obbligato a prescrivere il farmaco specifico per la specie da curare, se non disponibile uno simile per altra specie e solo in mancanza anche di questo, potrà prescriverne uno ad uso umano.
Cosa pensereste se entrando in un negozio vi chiedessero 1 Euro per una mela, ma se la stessa mela la voleste dare al vostro cane allora il prezzo sarebbe di 6 Euro?
In passato diverse associazioni hanno provato a raccogliere firme per sensibilizzare le autorità politiche affinchè intervengano in questo settore come per quello umano ma ad oggi nulla si è mosso.
Oggi più che mai, gli animali d’affezione sono entrati a far parte a pieno titolo delle nostre famiglie e come tali dovrebbero avere diritto alla salute sensa, considerare questa cosa un lusso o un privilegio.
Confidiamo che le cose possano cambiare anche grazie alla maggiore sensibilità di molti esponenti politici.
Ottavio Bardari
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