Il progetto, finanziato dall’Europa, per ricercare metodi alternativi alla sterilizzazione tradizionale, risponde finalmente all’emergenza del randagismo nel Sud Italia.
Al bando parteciperà la ASP di Catania (Azienda Sanitaria Provinciale Di Catania) e la LNDC (Lega Nazionale perla difesa del Cane) vigilerà sul corretto utilizzo dei fondi.
Ci si chiede se però, non sia più opportuno utilizzare l’ingente cifra per sterilizzare, anziché fare ricerca, considerato il diffuso livello di emergenza del randagismo.
“Apprendiamo da fonti di stampa che il problema del randagismo ora viene affrontato dal Ministero dell’Istruzione e non della Salute, grazie ad un progetto finanziato dalla UE del valore di 1 milione di euro, obiettivo: fare ricerca per studiare metodi alternativi alla sterilizzazione tradizionale. Quindi non per sterilizzare ma per pensare a come farlo“ – commenta Piera Rosati presidente di LNDC Animal Protection.
Il problema del randagismo
In Italia il randagismo è un problema cronico soprattutto al Sud.
Per non parlare della inesistente cultura del rispetto che diventa poi prassi consolidata degli abbandoni.
In ogni caso sorge spontanea la domanda:
ma quel milione, anzi esattamente quel 1.070.094,34 Euro, per il controllo della popolazione canina randagia – elargito per una durata di 24 mesi – servirà a colpire al cuore l’inciviltà di chi abbandona i cani?
Non avrebbe più senso trovare le risorse per sterilizzare subito i cani?
La domanda è lecita.
L’ASP di Catania parteciperà al bando
A manifestare interesse per il bando, è l’ASP veterinaria di Catania, che per la presidente Rosati, non è un’ASP qualsiasi, facente parte di un territorio qualunque.
“È una terra martoriata dal randagismo. E martoriata anche in tribunale, con un processo in corso (la vicenda Nova Entra) processo nel quale LNDC si è costituita parte civile. Il ministro Fedeli ne è informato? Speriamo di sì perché confidiamo che in quella manifestazione di interesse vi sia la volontà di riscatto che chiede Catania così come tutte le associazioni che lottano contro l’abbandono e i maltrattamenti che ne conseguono. Vigileremo affinché siano chiari gli esiti di quella ricerca finanziata con una somma così importante, tale da poter cambiare il corso del randagismo in un territorio critico del Sud”.
Alessandra Curreli
© 2017, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata