I cani vengono addestrati per essere poi utilizzati in delicate azioni di soccorso, come tristemente abbiamo appreso, a causa delle calamità naturali che purtroppo hanno afflitto l’Italia.
Se, infatti, dopo il sisma di Amatrice, si vedevano i cani da macerie scavare, annusare tra i miseri resti di case crollate come castelli di carte, in occasione della slavina che ha travolto l’Hotel Rigopiano a Farindola, alle pendici del Gran Sasso, c’erano i cani da valanga.
In entrambi i casi, questi meravigliosi animali sono riusciti a scovare persone sepolte sotto le macerie e a trarle miracolosamente in salvo.
Insieme a questi cani eroi, ce ne sono altri, addestrati a trovare le persone scomparse: si chiamano cani da mantrailing, o cani molecolari, che grazie al loro fiuto si mettono alla ricerca di chi è svanito nel nulla e, a volte, lo trovano.
Domenica scorsa si è svolto a Palaia, presso il centro cinofilo K9 che si trova sulle colline pisane, un seminario di maintrailing, appunto la ricerca molecolare di persone scomparse.
Docenti del corso sono stati Federico Lazzaro e Stefano Biasin, i quali hanno spiegato: “Mantrailing significa tracciare l’uomo, a differenza dei cani da ricerca e soccorso ad esempio, valanga, superficie e macerie dove si cerca qualsiasi odore umano, i cani da mantrailing detti cani molecolari, seguono l’odore di una precisa persona scomparsa, rifacendo esattamente il percorso fatto dalla stessa, su tutti i tipi di terreno, bosco, piuttosto che cittá, centri commerciali, stazioni. Questi cani vengono usati sia per cercare persone sia per cercare indizi ed avere un quadro di una determinata situazione”.
Si è trattato di un incontro molto interessante, che ha fatto capire, se ancora ve ne fosse bisogno, quanto i cani possono fare per l’uomo, anche in situazioni drammatiche e di estrema emergenza, poichè riescono ad arrivare dove noi non riusciremmo.
Vera MORETTI
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