Per la loro sicurezza entrano in gioco la migliore tecnologia come la lettura elettronica del passaporto con microchip, la rilevazione delle impronte digitali, l’esame biometrico del volto.
Macchine per il controllo dei bagagli, controlli manuali per impedire che nessuno porti con sé oggetti che possono essere usati come armi.
C’è però qualcosa che l’industria della sicurezza difficilmente può sostituire: la capacità dei cani addestrati di fiutare la presenza di esplosivi o droghe.
I “nasi elettronici” utilizzati in alcune discoteche per rilevare il tasso alcolemico, individuano i soggetti che arrivano già ubriachi, ma nulla che possa sostituire la capacità di un pastore tedesco di fiutare sostanze proibite o pericolose.
Richiestissimi nel mondo
Questi animali sono richiestissimi, in molti casi dalle polizie di frontiera, ma ci sono anche i temibili K-9 che negli USA fanno parte della squadra del servizio segreto che protegge il Presidente. Fiutano tutti gli invitati durante le apparizioni del Presidente.
Alcuni di questi super 007 vengono addestrati in Texas presso la base militare dell’Air Force di Lackland, ma per il resto ci si affida ad allevamenti europei: cani cresciuti soprattutto in Croazia, Romania, Repubblica Ceca.
Chi cerca i cani 007
La domanda è alta e proviene da tutti i servizi di sicurezza del mondo, tra cui agenzie federali e le società che gestiscono trasporti aerei e marittimi, concerti, eventi sportivi e altro ancora.
Gli stessi centri di addestramento non ce la fanno più a tenere testa alla domanda.
Quelli eccellenti, ormai costano più di 25 mila dollari: i primi ad accaparrarseli sono Paesi come l’Arabia Saudita o la Cina e non badano a spese.
Alessandra Curreli
Fonte: Corriere.it
© 2017, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata