La trasfusione è una pratica normalmente eseguita dai veterinari, ma esistono normative definite e nel 2015 il Gruppo di Studio Trasfusioni Veterinaria (GSTVET) ha presentato le problematiche in merito e argomenti per la sicurezza del donatore e del ricevente.
La trasfusione di sangue permette di garantire la normovolemia (volume normale della massa sanguigna in circolazione – mentre l’ipovolemia la sua diminuzione e l’ipervolemia il suo aumento) ed è indispensabile in caso di sanguinamento, anemie (diminuzione dei globuli rossi nel sangue) o per mancanza di Vitamina K.
I gruppi sanguigni dei cani sono molto più articolati rispetto a quelli dell’uomo e tra i gruppi (sette) e i sottogruppi si contano venti classificazioni, mentre per i gatti esistono 3 gruppi sanguigni.
In caso di prima trasfusione, il cane può donare il sangue a un gatto, perchè i cane non
ha agglutimine ed emolisine (anticorpi che distruggono i globuli rossi), quindi non si prevedono problemi di incompatibilità in fase trasfusionale.
La situazione è diversa quando il ricevente ha già avuto una prima trasfusione e se il sangue del donatore non appartiene al gruppo A (donatore universale), viene eseguito un test di compatibilità.
La Banca del Sangue canino dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (Padova) consente di avere in situazioni di emergenza sangue controllato per evitare il rischio di trasmissioni di malattie, il sangue verrà chiuso in sacchi PVC con anticoagulanti e conservanti.
Il cane donatore può essere occasionale (soprattutto in caso di emergenze) o abituale, precisando che si preferisce avere un donatore abituale perchè i controlli eseguiti tutelano maggiormente il donatore e il ricevente.
Generalmente il cane donatore ha età compresa dai 2 agli 8 anni, peso superiore ai 25 kg e deve essere sano.
La trasfusione viene eseguita a digiuno da 8 ore nella vena giugulare (vena del collo sotto la mandibola) o nella vena cefalica .
Per i gatti o i cuccioli di cane si può eseguire la trasfusione a livello del peritoneo (membrana che avvolge i visceri addominali), o effettuare l’iniezione a livello intramidollare (fegato).
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