L’epatite infettiva canina, che possiamo definire con il nome di Epatite di Rubarth, è una delle malattie più pericolose per il cucciolo, ma fortunatamente non è trasmissibile all’uomo.
Le cause possono essere diverse: l’ingestione di urine o feci, il contatto diretto con indumenti infetti oppure insetti portatori passivi della malattia.
Le fasce più soggette a contrarre l’epatite sono i cani non vaccinati e i cuccioli di età inferiore a 1 anno.
I sintomi principali sono la gastroenterite, la congiuntivite e l’uveite (ovvero l’infiammazione all’interno dell’occhio), la cornea si presenta con un colore azzurro chiaro per cui è chiamata anche “malattia dell’occhio blu“.
Il veterinario, a seguito di alcuni esami, evidenzierà l’aumento di volume di alcuni gangli e si noteranno le tonsille infiammate.
Altri sintomi sono laringite o faringite, forte dolore addominale, talvolta febbre, tachipnea, convulsioni, ecchimosi o petecchie (piccole emorragie cutanee).
Generalmente, per le forme più lievi, il cucciolo guarisce entro 10 giorni dalla manifestazione della malattia, mentre nelle forme più gravi, l’epatite può essere fatale e il cucciolo può morire entro 2 giorni.
Questo virus è molto resistente all’ambiente esterno, non viene sconfitto con i disinfettanti; si possono curare il vomito, la diarrea e l’uveite, principali sintomi della malattia.
La vaccinazione contro l’uveite viene abbinata a quella per il cimurro e si effettua a partire dall’ottava settimana di vita del cucciolo. Pertanto è meglio limitare il contatto con gli altri cani e le loro deiezioni fino al momento in cui non riceve la seconda iniezione del primo vaccino.
L’epatite infettiva rientra tra i vizi redibitori, ovvero può dare luogo alla rescissione di un contratto di compravendita se dovesse essere diagnosticata entro 8 giorni dalla data di consegna del cucciolo.
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