L’insufficienza renale cronica è una delle patologie più frequenti che possono colpire i cani, specialmente quelli anziani.
La patologia è dovuta a un fattore fisiologico, quello per cui la funzionalità dei reni progressivamente diminuisce con l’avanzare dell’età (vale anche per l’uomo).
Il problema maggiore è che fin quando il rene non ha perso almeno il 60% della sua funzione non si vede alcun tipo di sintomo, ed è questo che rende la patologia particolarmente grave. Inoltre, i sintomi si vedono solo quando tutti e due i reni sono danneggiati.
Il rene danneggiato perde la sua funzione, quella di filtrare il sangue, e in questo modo i componenti dannosi che finiscono nelle urine rimangono nel sangue, danneggiando l’organismo.
Insufficienza renale cronica: i sintomi
I sintomi della malattia sono, per prima cosa, l’aumento della quantità di pipì che il cane fa, di cui di solito il proprietario non si rende conto. A questo segue la perdita di peso, quindi l’aumento della fame e della sete.
Insieme a questi sintomi, altri individuati dal veterinario sono l’anemia (perché il rene stimola anche la rigenerazione del sangue, attraverso un ormone che si chiama eritropoietina e i reni all’ecografia appaiono danneggiati.
Quando le cose si fanno più gravi, poi, abbiamo anche vomito, diarrea sanguinolenta, ulcere in bocca e, il sintomo più indicativo, l’alito che odora di urina, perché l’urea rimane nel sangue e non finisce nella pipì.
L’insufficienza renale cronica è curabile?
La malattia, in linea di massima, non è curabile, perché l’unica cura efficace sarebbe il trapianto di rene, praticamente impossibile in un cane anziano. Il rene perde la sua funzione e non la recupera, per cui quello che il veterinario farà in corso di IRC è cercare di non far peggiorare la situazione.
Si cerca quindi di abbassare la quantità di urea nel sangue, in una terapia simile alla dialisi (simile, però, perché la dialisi in veterinaria è difficile).
Si evitano poi il vomito e la diarrea, anche con un’opportuna alimentazione, quindi una volta curate le manifestazioni più gravi della malattia si procede al mantenimento, che implica cambio di alimentazione e alcuni medicinali.
Quello che non va fatto è sospendere la terapia a nostro piacimento, perché c’è il rischio di ricadute.
La IRC è una malattia delicata, ed è sempre importante seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario, per mantenere il più a lungo possibile il cane in buono stato di salute.
Dott. Valerio Guiggi – Medico Veterinario Specialista
(Contatta l’autore: info@valerioguiggi.it)
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