Il fumo passivo fa male, può provocare danni e malattie a chi vive accanto ad un fumatore, e ciò accade anche agli animali domestici.
A mettere in guardia è stato l’Ordine dei medici veterinari di Milano, che ha lanciato la campagna di sensibilizzazione dall’eloquente titolo Il fumo uccide anche loro, rivolta in particolar modo a proprietari di cani e gatti.
Già negli Stati Uniti, nei primi mesi del 2016, era stato dato l’allarme e, con una massiccia distribuzione di volantini in 500 cliniche ed ambulatori, sembra che si sia riusciti a raggiungere l’obiettivo, come ha confermato uno studio dell’Henry Ford health system di Detroit.
Infatti, il 28,4% dei proprietari di animali domestici ha dichiarato di voler smettere di fumare per tutelare la salute dell’amato pet, l’8,7% ha chiesto al proprio convivente di smettere di fumare e il 14,2% ha deciso di evitare di fumare al chiuso.
Alberto Casartelli, medico veterinario aderente alla campagna e consigliere dell’ordine, ha dichiarato: “Abbiamo raccolto ottimi feedback da parte di chi ha ricevuto il materiale informativo a partire dal fatto che abbiamo esaurito tutte le copie di opuscoli e di libri a disposizione. Numerosi anche i proprietari di animali che ci hanno chiesto ulteriori approfondimenti sui danni del fumo passivo”.
All’iniziativa, patrocinata dal Comune di Milano e dalla Federazione nazionale ordini veterinari italiani, hanno aderito 184 ambulatori di Milano, 216 in provincia e 92 strutture della provincia di Monza e Brianza.
Ma, in concreto, cosa rischiano gli animali domestici che subiscono il fumo del loro padrone? Le principali cause di patologie legate al fumo passivo sono l’inalazione e il contatto diretto con i residui ambientali delle sigarette.
Il fumo è infatti il principale inquinante dei luoghi chiusi e concentra diverse sostanze cancerogene. Queste ultime si depositano sul suolo, sui mobili, sui tessuti e sul pelo degli animali, esponendoli a gravi pericoli.
Uno studio dell’Università di Glasgow ha inoltre confermato che gli animali sono maggiormente esposti ai danni del fumo passivo, poiché passano più tempo in casa, spesso vicini al padrone fumatore, e a contatto con le superfici in cui si depositano i residui.
Vera MORETTI
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