Quando si parla di coronavirus si pensa solitamente ad una malattia infettiva del gatto, la FIP. Molti proprietari però non sanno che esiste anche una variante canina, il coronavirus del cane, che provoca infezioni intestinali: ecco come difendersi.
Come si può capire dal nome si tratta di una malattia virale, cioè causata da un virus, che non da sintomi gravissimi (tranne in casi specifici), ma è molto resistente nell’ambiente; in più non esistono né dei farmaci specifici per combatterlo, né vaccini, per cui deve essere il proprietario ad evitare i danni più gravi di questa patologia intestinale.
Coronavirus del cane: cos’è e quali sono i sintomi
Il coronavirus viene preso dal cane per via diretta, dalle feci di altri cani che ne sono stati infettati, ed è resistente nell’ambiente: in alcune situazioni resiste anche diversi mesi, per cui il virus si può prendere anche da feci di diverse settimane prima. Ovviamente, se il cane che era infetto ha defecato in un giardino, il tempo atmosferico tende ad eliminare il virus, ma in posti in cui c’è scarsa igiene e sovraffollamento di cani (come i canili) il rischio è più alto. Se le feci infette sono fresche, si può invece prendere anche in situazioni assolutamente normali.
I cani adulti di solito contraggono l’infezione in forma asintomatica, quindi non ci accorgiamo di nulla (se non delle feci molli, che però presto tornano normali), ma diventa un portatore; per la salvaguardia degli altri cani e per non contravvenire alla legge, quindi, dobbiamo sempre raccogliere le feci del cane.
I cuccioli, invece, sono i cani che sviluppano la malattia, che si presenta con diarrea molto liquida (giallastra, non marrone) e vomito, di solito senza febbre; la diarrea è molto liquida, e può provocare disidratazione anche grave, per cui senza l’intervento veterinario il cane rischia di morire.
Come prevenire il coronavirus del cane
Se per la terapia bisogna portare il cucciolo al più presto dal veterinario, che essenzialmente risolverà la disidratazione e darà farmaci per correggere i sintomi (terapia sintomatica) e far tornare il sistema immunitario del cane in condizioni di combattere il virus, è molto importante prevenire questa malattia.
La cosa più importante da fare è infatti evitare che un cucciolo possa entrare in contatto con le feci degli altri cani; visto che non c’è vaccino, non importa con quali cani si venga in contatto, anche se con i cani da poco usciti dal canile o che vengono lasciati liberi per tutto il giorno il rischio, chiaramente, aumenta.
Evitando che il cucciolo lecchi le feci dei cani, ricordiamo però che se l’ha fatto dobbiamo monitorarlo costantemente: se notiamo qualcosa che non va, portiamolo dal veterinario quanto prima.
Dott. Valerio Guiggi – Medico Veterinario Specialista
(Contatta l’autore: info@valerioguiggi.it)
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