I vermi parassiti colpiscono i cani provocando problemi anche gravi, come per esempio l’anemia. Scopriamo cos’è l’anchilostomiasi e come comportarsi in caso di anchilostomi nel cane!
Gli anchilostomi nel cane sono famiglie di vermi che si possono trovare nell’intestino dei nostri amici a quattro zampe, e che possono causare danni intestinali al cane.
Può colpire indifferentemente sia il cane che il gatto, per cui se vivono nella stessa casa e uno dei due animali ne ha sofferto anche l’altro è a rischio.
I vermi vivono nell’intestino, luogo in cui depongono le uova. Non è facile individuarli a occhio nudo perché bisognerebbe avere un’infestazione massiva.
Il cane può infestarsi in due modi:
- con la bocca, mangiando le larve invisibili direttamente dal terreno;
- con le zampe, visto che gli anchilostomi perforano la pelle dei cuscinetti plantari.
Anchilostomi cane: Sintomi
La particolarità degli anchilostomi è che si tratta di vermi ematofagi, cioè vermi che (come un vampiro) si attaccano alle pareti dell’intestino e succhiano il sangue. Tra le specie presenti in Italia, le più comuni nel cane sono Ancylostoma caninum, Ancylostoma braziliense e Uncinaria stenocephala.
Solitamente il cane più soggetto agli anchilostomi sono i cuccioli al di sotto dell’anno di età, anche se gli adulti non sono mai completamente al sicuro.
I sintomi principali sono:
- diarrea, spesso accompagnata da strisce di sangue presenti nelle feci;
- dimagrimento, se la situazione permane troppo;
- crescita rallentata se l’infestazione interessa i cuccioli;
- anemia, con mucose bianche e difficoltà respiratorie, perché i vermi succhiano il sangue distruggendo i globuli rossi del cane, cosa particolarmente pericolosa nei cuccioli.
Anchilostomi cane nel cane: cosa fare
Se notiamo i sintomi tipici della presenza di anchilostomi, e soprattutto se il sintomo della diarrea non si arresta e continua ad essere presente sangue nelle feci, dobbiamo rivolgerci al veterinario.
Portiamo un campione di feci del cane, in modo che il medico possa analizzarle al microscopio e accertare la presenza di uova, che è la diagnosi definitiva.
La terapia è una semplice sverminazione da fare il prima possibile, perché le larve possono infestare anche l’uomo.
Dott. Valerio Guiggi – Medico Veterinario Specialista
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