Capita anche ai cani, di invecchiare e di non essere più attivi come quando erano giovani.
L’avanzare dell’età, infatti, ad un certo punto si fa sentire, sottoforma di malattie, patologie e disturbi che in alcuni casi sono simili ai nostri.
Anche a Fido, infatti, capita di soffrire di demenza senile, di perdere dunque le proprie funzioni cognitive e di conseguenza cambiare le proprie abitudini e i propri comportamenti.
Ciò si capisce chiaramente, quando il cane dà segni di disorientamento, abbaia senza motivo, non riesce a contenere i propri bisogni, oppure non risponde ai comandi che gli vengono dati.
Quando succede di assistere ad un regredimento del proprio cane, conviene provvedere a fare alcuni accertamenti supplementari, per verificare che non ci siano problematiche legate al diabete, per esempio, o forme neoplastiche celebrali.
Come per l’uomo, anche per il cane è difficile, pressoché impossibile, stabilire un’età da cui partire per parlare di demenza senile. In generale, però, sembra che a soffrirne di più siano i cani piccoli e quelli di taglia molto grande, anche se questi ultimi non sono molto longevi.
Per i cani affetti da questa patologia non esiste una terapia farmacologica e neppure esercizi per sollecitare e mantenere attive le capacità cognitive si rivelano utili, a causa della ridotta facoltà di apprendimento che ha un cane anziano.
L’unica cosa che si può fare è prevenire, integrando l’alimentazione con nutrienti ad hoc. L’esperta consiglia integratori di vitamina E, acidi grassi omega 3 e 6 che riducono i fenomeni infiammatori dell’organismo, e il Ginko Biloba, un estratto vegetale che migliora il flusso del sangue nel cervello e le funzioni cognitive.
Vera MORETTI
© 2016, Mondofido. Riproduzione Riservata