E’ successo a Verdello in provincia di Bergamo, la donna non ha comunicato al sindaco la presenza di 20 cani nel suo giardino.
Per il possesso di un così alto numero di animali è stata multata.
Sembra davvero fantascienza, ma non è così.
A Verdello, 10 chilometri a sud-ovest dal capoluogo orobico, la proprietaria di 20 cani è stata multata dal Comune poiché non aveva dichiarato la loro presenza così alta e numerosa nella sua villetta.
La conferma della presenza degli animali, è stata affidata agli agenti della Polizia locale attraverso un sopralluogo.
Tante volte ci siamo chiesti se non fosse meglio avere un luogo dove tenere alcuni animali che altrimenti sarebbero randagi, piuttosto che lasciarli in balia di loro stessi.
Non è dato però sapere se i cani venissero tenuti in cattive condizioni, quindi ci asteniamo da capirne le ragioni profonde.
In ogni caso la polizia locale ha tratto le sue conclusioni previa visita sul posto.
La sanzione dopo le proteste
La donna, che non teneva gli animali in un appartamento, ma nel giardino della sua villetta, dopo le proteste dei propri vicini e la segnalazione al Comune da parte degli stessi, è stata multata con una sanzione di 300 euro.
A suo discapito sembra che centri un regolamento regionale che potrebbe oltretutto obbligare la donna a scendere numericamente e a possederne solo 10.
Se ne avesse tenuto uno solo e lasciandolo per giunta lontano dall’abitazione, avrebbe rischiato il reato di abbandono.
Il sindaco spiega il perché
La multa sembra essere stata inflitta per “non aver comunicato al sindaco di essere in possesso di un così alto numero di animali d’affezione”, sino a dieci sono tollerabili oltre no.
Il sopralluogo è avvenuto dopo che alcuni proprietari di attività nelle vicinanze, esasperati dal continuo abbaiare dei cani, hanno segnalato alle autorità la presenza degli animali.
Nell’abitazione sono state trovate delle cucce realizzate in cemento che dovranno essere abbattute perché abusive, in quanto costruite senza l’autorizzazione dal Comune.
Alessandra Curreli
© 2017, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata