Un flash dog davanti all’hotel St.Gregory Park di Rimini, diventato improvvisamente famoso qualche settimana fa, per aver rifiutato una prenotazione ad una donna ipovedente, perchè accompagnata dal suo fedelissimo ed insostituibile cane guida.
L’associazione Blindsight Project, con sede a Roma, ha organizzato un ritrovo di 25 persone cieche e i loro cani, provenienti da tutta Italia.
Si tratta più precisamente di un sit-in per far capire a chi ancora non lo sapesse, quanto sono importanti i cani guida per i ciechi, e perché rifiutare di far entrare un cane nell’hotel sia stato uno sbaglio madornale, oltre che incivile.
L’episodio era stato denunciato dall’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, che aveva ricordato come la stessa legge avesse stabilito che “il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico”.
Ma, nonostante il volantinaggio effettuato dai ciechi accompagnati, oltre che dai loro cani guida, anche da alcuni volontari dell’associazione, e l’arrivo davanti all’ingresso dell’albergo in segno di protesta, Mauro D’Amico, gestorel dell’hotel ha ribadito: “Le persone senza cane possono entrare quelli con animali no. Ci sono molti alberghi che ospitano i cani, noi preferiamo garantire un soggiorno pet-free a chi ha paura, oppure ha allergie e non vuole animali in vacanza”.
L’idea di non ospitare più cani è nata da un episodio accaduto due anni fa ad un cliente dell’hotel, e da allora i quadrupedi sono diventati ospiti indesiderati, senza possibilità di replica e senza concessione alcuna.
Ma, trattandosi di violazione di una legge, i carabinieri, accorsi sul posto, potrebbero far scattare una denuncia, ma il gestore si è dichiarato subito pronto a fare ricorso.
Vera MORETTI
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