In un casolare di Viconovo, un uomo di 47 aveva organizzato un allevamento di cani molto nutrito ma assolutamente abusivo. Vi erano tenuti, in condizioni purtroppo non idonee a garantirne salute e benessere, a causa di mancanza di igiene e scarsità di acqua e cibo, ben 34 esemplari, tutti di razza, che erano costretti a rimanere in ambienti spogli e angusti, senza quasi potersi muovere.
La situazione, piuttosto incresciosa, era stata segnalata già nel 2016 e, per questo motivo, il procuratore Ombretta Volta ha emesso un mandato di perquisizione eseguito poi lo scorso 3 maggio dalla Polizia provinciale.
A seguito di questa operazione, sono stati sequestrati tutti i 34 cani, che per la precisione erano tre volpini di Pomerania, venti alaskan malamute e undici pastori Shetland.
Nonostante non si possa parlare di vero e proprio maltrattamento, le condizioni in cui erano tenuti sono da considerarsi inadeguate al corretto sviluppo psicofisico degli animali, tutti in giovane età ma bisognosi di cure veterinarie periodiche, oltre a quelle in caso di necessità.
Per questi motivi, il proprietario del casolare e dei cani è stato accusato di “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”.
Grazie alla collaborazione del Canile municipale di Ferrara, del Canile della Lega nazionale difesa del cane di Ferrara e del Canile intercomunale di Portomaggiore, gli animali sono stati temporaneamente accolti nelle strutture, per essere dati in affido in attesa della decisione della magistratura.
Non si tratterà, dunque, ancora di una vera e propria adozione, ma di un affido temporaneo in attesa degli accertamenti medici che verranno fatti a breve, dopodiché si potrà procedere all’adozione vera e propria. Trattandosi di cani che, molto provati da questa esperienza, sono comunque di indole docile e affettuosa, perciò ci auguriamo che non tardino a trovare una famiglia che possa prendersi cura di loro nel modo più adatto.
Vera MORETTI
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