Operazione Nero Wolf, così è stata chiamata l’indagine che ha visto coinvolti i carabinieri forestali di Cuneo insieme a colleghi di altre regioni italiane, tutti uniti per sgominare una organizzazione che si occupava di traffico illegale di cuccioli di cane, spesso strappati dalle loro mamme in età troppo tenera per sostenere lunghi viaggi.
E invece, questi cagnolini venivano bruscamente prelevati, caricati su furgoni e portati, dall’Est europeo, fino all’Italia, dove veterinari senza scrupoli fornivano i finti proprietari di documenti falsi, vaccinavano i cuccioli e inoculavano microchip, per fingere che i cani fossero nati nel nostro Paese.
Con queste procedure gli indagati, una ventina, riuscivano a guadagnare anche 20mila euro al mese, ingannando clienti e rischiando la vita dei cagnolini, i quali spesso soccombevano durante il viaggio o poco dopo il loro arrivo.
Tra gli arrestati, anche una ragazza di Perugia, una ventenne che guadagnava 100-150 euro netti ad esemplare gestendo una struttura dove si allevavano e vendevano cani, alla quale vengono contestati i reati di associazione a delinquere, alcuni falsi, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, accusa che ha portato i forestali di Perugia ad effettuare alcuni sequestri nella struttura, mentre è al vaglio della Procura di Cuneo l’ipotesi di reato di autoriciclaggio.
La ragazza faceva capo a Bologna, dove “lavorava” un uomo con numerosi precedenti penali e considerato il vero trafficante illegale di animali, ma coinvolto c’era anche un trafficante di Gorizia con residenza ungherese, dove gestiva un allevamento e aveva intessuto commerci con Spagna, Grecia, Polonia, un cuneese di 38 anni, che spesso si era recato in Ungheria per reperire cuccioli di cane da rivendere poi, attraverso la propria rete commerciale, a negozi di cani o direttamente agli ignari acquirenti finali. L’uomo è accusato anche di usurpazione di professione medico veterinaria, poiché avrebbe somministrato direttamente i vaccini nonché inoculato i microchip di identificazione.
I cuccioli nella maggior parte cominciavano il loro terribile viaggio ancor prima di aver compiuto 12 settimane, il minimo previsto dai regolamenti, con conseguenze a volte tragiche per la loro salute. E infatti, in molti casi gli acquirenti, ignari di tutto, hanno constatato che il cane era in pessime condizioni di salute, nonostante dai documenti sembrasse tutto in regola.
A incuriosire i clienti erano soprattutto i prezzi stracciati e ancora, purtroppo, l’idea di avere un cane di razza ingolosisce, se poi si risparmia tanto meglio.
E invece, non è proprio così: comprare un cane di razza significa dover pagare, e anche tanto, quindi se il costo è molto più basso rispetto alla media, significa che si è vittime di un imbroglio. Per questo motivo, noi di Mondofido siamo sempre favorevoli all’adozione, poiché di cani di ogni taglia, colore ed età sono pieni tutti i canili d’Italia, e lì davvero si è sicuri di fare la scelta giusta, per sé e soprattutto per il cane.
Vera MORETTI
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