Il 19 febbraio, Salerno è stata invasa da una folla pacifica, riunitasi per chiedere giustizia per Chicca, la cagnolina uccisa dal proprio padrone.
Era il 15 febbraio quando Antonio Fuoco, pergiudicato salernitano, veniva filmato da alcuni passanti mentre colpiva a morte la cucciola.
Avremmo preferito raccontarvi del pronto intervento dei passanti e non solo delle loro riprese video, ma queste hanno almeno consentito l’identificazione dell’uomo ed il suo successivo fermo.
La Lega per la Protezione del Cane di Salerno si è fatta subito promotrice di una manifestazione nel capoluogo campano.
Centinaia le persone che si sono radunate per gridare il proprio sdegno e la propria rabbia. Da tutto il corteo si è levata unanime la richiesta di giustizia per Chicca.
Tra la folla erano presenti anche diversi esponenti della vita politica locale. La loro è stata una presenza per testimoniare la grande attenzione al dramma dei maltrattamenti degli animali.
Nel 2016 si sono contati nella sola Campania oltre 1.500 episodi di tortura a danno di animali. Numeri allarmanti che richiedono l’intervento del legislatore senza ulteriori indugi.
Il corteo è partito da Via Orazio Flacco, scena del macabro episodio ed ha sfilato per le vie di Salerno. Le reazioni sono state di segno opposto come spesso accade in queste circostanze.
Tra la gente che assisteva al passaggio della folla c’è stato chi, i più numeorsi, ha applaudito all’iniziativa manifestando la propria solidarietà e chi invece, i meno, ha commentato con la solita e odiosa frase: “era solo un cane“.
A queste persone vorrei chiedere se un domani, accanto alla propria figlia, vorrebbero che vi fosse un “Antono Fusco” che ha “solo ucciso un cane”.
Ottavio Bardari
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