La leggerezza e l’incuria di alcuni proprietari, minano il rispetto di cui dovrebbero beneficiare i cani.
Di recente i comuni di Torre Boldone in provincia di Bergamo e di Noventa Padovana in provincia di Padova, hanno inasprito le sanzioni e le limitazioni riguardanti i proprietari di cani.
Il sindaco Claudio Sessa, del comune di Torre Boldone, mediante un’ordinanza ha stabilito che: “dimenticare” a terra le deiezioni del proprio cane costerà al distratto proprietario una multa di almeno 720 euro.
Il personale addetto alla rilevazione delle infrazioni sarà coadiuvato dai Vot, volontari osservatori del territorio , tramite esplicita richiesta riportata nell’ordinanza comunale.
Il sindaco ha conferito ufficialmente l’incarico di collaborare con il servizio di polizia locale, nelle operazioni vigilanza e segnalazione di eventuali comportamenti irregolari da parte dei conduttori di cani. L’ordinanza stabilisce per i proprietari non solo l’obbligo alla raccolta delle deiezioni, ma anche l’essere sempre forniti di strumenti idonei per la raccolta stessa: sacchetti, palette o altri mezzi necessari.
Nel comune di Noventa Padovana, viene invece limitato l’acceso dei cani nei parchi pubblici o meglio, saranno ammessi solo cani al guinzaglio accompagnati dai loro proprietari o conduttori. Qui i trasgressori sono stati già multati con una sanzione di 30 euro per omessa custodia del cane.
Fermo restando il diritto inalienabile dei nostri cani nell’avere la possibilità di correre e scorrazzare liberi nell’erba, quand’anche il nostro cane sia definibile come il più educato del mondo, è fondamentale ricordare che i giardini pubblici sono luoghi destinati anche ai bambini, anziani o comunque cittadini che potrebbero non gradire la vicinanza del cane per questioni legate alla paura, diffidenza o scarsa familiarità.
Questi provvedimenti non stupiscono affatto il proprietario di cani corretto e attento alle disposizioni di legge perché consapevole che il rispetto è un diritto di tutti, uomini e animali, ma bisogna imparare innanzitutto ad offrilo per sentirsi poi in diritto di riceverlo.
Rosanna Capano
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