Un’azienda zootecnica di Sangineto, in provincia di Cosenza, è stata sanzionata dal Comando Provinciale del Comando Stazione Forestale di Cetraro, per una serie di irregolarità riscontrate durante un sopralluogo.
Non si tratta, però, solo di irregolarità documentali, ma anche di detenzione di ovicaprini in maniera inadatta e fatiscenza delle strutture.
Ma non è tutto, perché il sopralluogo è stato fatto in seguito ad una serie di segnalazioni fatte pervenire al Comando in merito ad un reale pericolo di maltrattamento degli animali lì rinchiusi, e i sospetti hanno trovato, purtroppo, conferma.
Durante il controllo, infatti, sono stati sottratti alla custodia dell’allevatore sei cani di piccola taglia, ovvero due cani adulti, un esemplare di 10 mesi e tre cuccioli di 3 mesi, mentre per altri due cani sono state imposte prescrizioni per migliorare le condizioni di detenzione.
A causa, dunque, di questo ritrovamento, e per le condizioni sanitarie davvero precarie degli animali dell’azienda, è stata emessa una richiesta di cattura, mentre gli animali sequestrati sono stati portati al canile sanitario La Quattro Zampe, nel Comune di Paola. Quando le eventuali terapie saranno portate a termine e i cani saranno tornati in salute, potranno essere adottati.
Le scoperte, però, non sono finite, perché sembra che il proprietario dell’azienda agricola, e responsabile del maltrattamento dei propri cani, sia il padre di due dei quattro ragazzi che il 25 giugno scorso sono diventati tristemente famosi per aver torturato ed infine ucciso il povero Angelo, non senza filmare le atroci scene con il telefonino, per il quale tuttora si sta cercando giustizia.
Vera MORETTI
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