A Nuova Delhi tutti la conoscono come la “signora dei cani” una donna che nonostante la sua povertà, è una raccoglitrice di stracci, ha scelto di aiutare i cani randagi. Vendendo tè riesce a sfamarli.
Un passato di sposa bambina che, fin quando ha vissuto impegnandosi nella cura della casa e nell’accudimento del marito peraltro mai contento, non si è sentita né felice né realizzata. Sempre costretta a lavorare per poter garantire il cibo in tavola ai suoi figli.
Finalmente la decisione di lasciare il marito e trasferirsi, con il figlio maggiore, a New Delhi, dove lavorando come domestica ha potuto aprire una bancarella di tè. Attività che le ha donato l’incontro coi i suoi amati cani randagi.
Un’avventura iniziata con due cani e subito accresciuta fino a circa 200, anche se quelli sfamati sono in totale 400. Ormai divenuta popolare al punto di suscitare l’invidia dei vicini, sentimento che ha perfino portato ad un tentativo di omicidio. I figli che abitano nel villaggio vicino le chiedono di tornare ma lei ha paura di lasciare soli i suoi cani.
La sua giornata è scandita dalle attività che le permettono di prendersi cura dei suoi cani, vende stracci e tè per poter comprare 12 chili di riso e 5 di carne per il loro pranzo e 10 litri di latte per la colazione. E in questo modo riesce a prendersi cura di tutti. Alcuni di loro sono stati abbandonati dai precedenti proprietari o vittime di incidenti stradali.
Ad aiutarla c’è Vivek, un giovane che abita nel villaggio vicino “Amo i cani, per questo motivo passo la maggior parte del tempo ad aiutarli e a prendermi cura di loro”.
In questa semplice dichiarazione così come nelle parole della “signora dei cani” la spiegazione della forte motivazione che la spinge a prendersi cura dei cani: “non so se ci sarà qualcuno dopo di me prendersi cura di loro, sono abituati a dormire con me, non mangiano se non ci sono. Occuparmi dei cani è la mia religione”.
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata