Una storia più unica che rara, che può accadere solo in un paese dove la vita scorre tranquilla e tutti si conoscono.
Il protagonista di questa favola si chiama Brasca ed è, anzi, era, un cane che aveva fatto la sua apparizione a Tofano, in provincia di Rieti, circa 19 anni fa e da quel momento aveva fatto breccia nel cuore di tutti gli abitanti.
I bambini più piccoli facevano a gara per coccolarlo, quelli più grandi venivano scortati da lui fino al bus che li portava a scuola e poi si faceva trovare alla fermata per il loro ritorno.
Le sue abitudini erano sempre le stesse: una tappa al bar per fare colazione, una sotto casa di qualcuna delle signore del paese per racimolare un lauto pranzo, che non gli veniva mai negato, e di sera raggiungeva i ragazzi che si riunivano al pub, perché aveva sempre da guadagnarci in coccole e patatine. E la notte la trascorreva in un garage vicino a una stufa a legna, che per 9 anni è stata la sua cuccia.
Gli abitanti di Tofano non solo l’hanno nutrito, ma si sono anche occupati della sua salute, con antiparassitario e vaccini periodici. Il bar si occupava di raccogliere i soldi necessari per il suo benessere e infatti nella sua lunga vita non gli è mancato mai nulla, anche quando è stato investito o assalito da alcuni cani molto più grandi di lui. C’era sempre chi si prendeva cura di questo cane buono e docile, finché, guarito, era pronto per una nuova avventura.
Tutto ciò è durato fino all’1 settembre, quando Brasca è stato portato in clinica veterinaria e, dopo poche ore, il suo cuore ha cessato di battere, lasciando un intero paese sgomento a piangere la sua morte.
Tutti sentiranno la sua mancanza, ma sono anche consapevoli di avergli garantito, con il loro affetto, una vita lunga, bella e piena d’amore. Ai cani randagi queste fortune non capitano così spesso.
Vera MORETTI
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