Vivere con cani e gatti ha molti benefici.
Dalla diminuzione dell’insorgenza di allergie e asma alla riduzione dei rischi di attacco di cuore, per l’attività fisica che costringono a fare, senza tralasciare il sensibile miglioramento dell’umore per il supporto emotivo dato dal cane e dal gatto ai loro compagni umani.
Ma dall’indagine ”Animali in città”, uno studio di Legambiente il cui intento è valutare la qualità della convivenza tra persone e animali nei centri urbani, emerge un quadro a dir poco carente riguardo ai servizi offerti da Comuni e Asl per i nostri amici a quattrozampe.
Se è vero che negli ultimi vent’anni la presenza di cani e gatti in famiglia è notevolmente aumentata, tra i cittadini permane una consistente insoddisfazione in relazione ai servizi disponibili per gli animali domestici.
Le dolenti note emergenti dal sondaggio di Legambiente riguardano l’inadeguata azione di vigilanza sui maltrattamenti animali, sulla mancata raccolta degli escrementi, oltre che l’insufficiente fruibilità delle aree verdi e l’inadeguato servizio offerto dalle amministrazioni comunali rispetto ai gatti e ai cani vaganti.
Se si considera il rapporto tra le spese dichiarate dalle amministrazioni comunali e dalle aziende sanitarie locali per la gestione degli animali in città e i risultati raggiunti, ne deriva che è necessario mettere in opera una efficiente strategia pubblica in grado di rielaborare protocolli idonei alla gestione degli animali fornendo agli operatori del settore gli strumenti per raggiungere un buon livello di convivenza con gli animali di affezione, mirando al benessere animale che equivale ad un benessere reciproco.
Elemento imprescindibile di tale strategia sarà il poter disporre concretamente di un’azione di verifica dell’applicazione delle norme e regolamenti perché anche la regola migliore senza un adeguato e regolare controllo perde la sua efficacia.
Rosanna Capano
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