I cani sono diventati un simbolo del terremoto che ha devastato Lazio e Marche, grazie al loro eroismo e alla loro fedeltà.
Tra le tante storie che in questi giorni abbiamo sentito, vogliamo parlarvi di Leo, un bellissimo labrador nero di tre anni e mezzo in forza alla Squadra Cinofili della Questura di Pescara che, tra le macerie di Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, è riuscito a trovare, e salvare, la piccola Giorgia, rimasta in attesa disperata per sedici ore.
Senza il suo fiuto prodigioso, che gli ha permesso di diventare un cane da macerie, i soccorritori probabilmente non sarebbero arrivati in tempo, e Giorgia non sarebbe sopravvissuta.
Inutile dire che questo eroico e quasi insperato gesto è stato accolto con sospiri di sollievo, commozione e speranza, soprattutto dal conduttore di Leo, ovvero Matteo Palladinetti, e il responsabile della Squadra Cinofili della Questura pescarese, il sovrintendente capo Liborio Desimone, il quale ha dichiarato: “Alle nove e quarantacinque di mercoledì 24 agosto eravamo già con la nostra squadra a Pescara del Tronto. Sono stati tre giorni di grande lavoro. Per fortuna siamo riusciti a trovare e salvare questa piccola innocente e per noi è stata una gioia immensa. Se non credessimo ancora oggi di trovare persone in vita non faremmo questo lavoro”.
Quella di Leo, poi, è una storia particolare: un privato cittadino, suo proprietario, aveva decido di donare, qualche tempo fa, il cane alla Questura di Pescara. Da allora, viene spesso utilizzato in delicate operazioni di recupero anche fuori regione, come appunto è accaduto anche questa volta.
Vera MORETTI
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