La provincia di Foggia sta lavorando per trovare una soluzione definitiva al problema del randagismo, prendendo spunto dal buonissimo esempio di Vieste, città assolutamente Animal Friendly, che in cinque anni è passata da 140mila a 16mila euro di spese comunali con 800 adozioni in sei anni e da quello di Cerignola, con il progetto Amici di Balto.
La spinta è nata dal fatto che il randagismo, con tutti i disagi che ne comporta, sfavorisce lo sviluppo turistico, che in Puglia è basilare, quindi risolverlo alla radice significherebbe garantire alla regione uno sviluppo molto più veloce.
Di questo si è discusso durante la prima conferenza provinciale sul tema, organizzata dalla Provincia di Foggia, dall’Asl e dal coordinamento provinciale Protezione Animali Foggia, alla quale sono intervenuti Daniele Benedetti per il Ministero della Salute, Francesco Fini direttore provinciale dell’Asl di Foggia servizio veterinario Area A, Marisa Carafa dirigente Asl e medico veterinario, Luigi Urbano direttore provinciale dell’Asl di Foggia Area C, Chiara Valentino presidente associazione Amici di Balto, Francesca Toto esperto in comunicazione e marketing strategico e territoriale, Mariella Nobiletti presidente del Consorzio Gargano Mare e Gianfranco Pazienza per Legambiente.
I problemi emersi sono i pochi canili sanitari sul territorio, e i pochissimi ambulatori, la presenza di un solo automezzo con due operatori tecnici e due veterinari con fucile per anestesia in dotazione alla Asl di Foggia, ente che nel 2015 ha provveduto al recupero di 80 cani e di 1289 animali a quattro zampe con i volontari e le ditte esterne.
Zero Cani in Canile, progetto che vuole risolvere la questione alla radice, si pone l’obiettivo di dimostrare, in primo luogo, che i canili a vita non sono la soluzione al randagismo e che il fenomeno si può sconfiggere con una maggiore collaborazione tra cittadini, volontari e istituzioni, senza ingenti spese e nel rispetto degli animali.
Le azioni da compiere sono: sterilizzazioni e profilassi, educazione del cane e della popolazione, adozione e integrazione dell’animale nel tessuto sociale, creazione di una task force di controllo.
Per fare in modo che ciò accada, però, ci deve essere un protocollo d’intesa che preveda un unico regolamento sul benessere animale con l’istituzione dell’ufficio diritti animali, in tutti i comuni di Foggia, senza esclusione alcuna, per non avere più città di serie A e città di serie B.
Vera MORETTI
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