Quante volte in spiaggia ci siamo posti il dubbio con il nostro amico Fido se potevamo o no fare due salti o una corsetta.
Magari non ci sono segnali e cartelli di divieto chiari, oppure sono chiarissimi e la spiaggia ci sembra un paradiso irraggiungibile se accompagnati dal nostro fedele amico.
Il motivo è sempre lo stesso, l’igiene al primo posto e a seguire il rispetto dei bagnanti. Nell’immaginario collettivo si ha la convinzione che la presenza di un cane sulla battigia sia fonte di problematiche igieniche.
Per non parlare poi del fatto che la presenza delle famiglie con bambini dovrebbe essere tutelata a prescindere.
La paura che un cane morda o disturbi è sempre in agguato.
Avere un amico a quattro zampe scodinzolante accanto ai nostri figli è salutare e psicologicamente vantaggioso.
Non ci sono veri problemi infettivi, se si rispetta l’animale, anche i morsi non sono un rischio.
L’igiene dipende dall’educazione dei padroni, se il cane decide di “farla” in spiaggia, è compito del padrone raccoglierla, si tratta di normale educazione.
Dovesse mancare quest’ultima ed accidentalmente il bambino dovesse toccare le feci, basta lavare accuratamente le mani, spazzolando le unghie.
Qualora il bimbo dovesse portarle alla bocca è bene raccoglierle subito e farle esaminare in laboratorio. Il rischio è la presenza del Toxocara canis, un parassita intestinale che si può trasmettere all’uomo.
Però vogliamo tranquillizzare le famiglie, un cane abituato a vivere in casa viene controllato costantemente da un veterinario, raramente ha parassiti nell’intestino.
Il cane non è un peluche
Anche il rischio dei morsi è ovviabile, basta adottare alcune accortezze. E’ difficile che i cani che mordano siano i randagi, più probabile che siano quelli dei nonni, degli zii, degli amici, vicini di ombrellone: animali con cui il bambino entra più in confidenza.
Se dunque c’è un cane in spiaggia, bisogna insegnare al bambino a non trattarlo come un peluche: non disturbarlo mentre mangia o sta giocando, non sedersi nella cuccia dove il cane dorme o non montarci a cavallo o tirargli le orecchie.
In fondo quello che conta è rispettare il prossimo e vale anche per noi umani verso i nostri amici pelosi. Per cui che ben venga fido, ma sempre con la giusta attenzione. Anche il bambino ne sarà felice.
Alessandra Curreli
© 2017, Alessandra Curreli. Riproduzione Riservata