Inutile negarlo, spesso, quando si decide di accogliere un cane in casa propria, la scelta cade su un cucciolo, e possibilmente di razza. Taglia piccola, se possibile.
Ma, per avere un cane con tutte queste caratteristiche, ci si deve rivolgere ad un allevamento, ed essere disposti a pagare cifre a volte elevatissime.
La crisi economica degli ultimi anni ha influenzato anche chi desidera avere un cane, ma, mentre qualcuno si rivolge direttamente a canili ed associazioni, che pullulano di cagnolini in cerca di una nuova famiglia, altri invece, ben determinati ad avere un cane di razza, cercano online cuccioli a prezzi più bassi.
E alla fine li trovano, ma occorrerebbe chiedersi il motivo per cui certi cagnolini costano la metà di altri. La spiegazione purtroppo non è mai positiva, poiché i cuccioli arrivano, in questi casi, da mercati illegali provenienti dall’Est Europa, e che poi vengono trasportati clandestinamente senza controlli sanitari.
Si tratta di una pratica sempre più diffusa e, per questo, i controlli sono sempre più severi, soprattutto lungo il confine e sulle autostrade, dove la Guardia di Finanza è sempre più presente, ma ciò non è sufficiente per sventare le bande di malfattori che hanno trovato nel traffico di cuccioli la loro manna.
Ebbene, prima di farsi tentare dai costi bassi di alcuni cagnolini di razza, è bene sapere alcune cose fondamentali.
Questi cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in quelle che vengono chiamate fabbriche di cuccioli, dove tutti, esemplari adulti e piccoli, vivono in strutture precarie e tenuti in box angusti, con poca acqua e poco cibo.
I cuccioli vengono allontanati dalla mamma molto prima dei tre mesi previsti dallo svezzamento, e questo può provocare traumi affettivi e problemi di salute.
Prima della vendita, i piccoli non vengono sottoposti ad alcun tipo di controllo sanitario, né vaccinati, né tantomeno chippati. Le conseguenze possono essere gravissime, poiché c’è il rischio di contrarre malattie mortali, come il cimurro e la parvovirosi, ma anche la rabbia, che rappresenta un pericolo anche per l’uomo.
Una volta raggiunti i 30–40 giorni di età, i piccoli sono caricati su camion o furgoni per essere trasportati in Italia o negli altri paesi europei. Le condizioni in cui vengono trasportati sono pessime, perchè spesso si tratta di nascondigli all’interno di camion, auto o tir, per non essere scoperti da eventuali controlli della Polizia. I paesi europei più famosi per l’allevamento illegale di cuccioli sono Ungheria e Slovacchia, ma anche Polonia, Repubblica Ceca e la Romania.
Una volta arrivati a destinazione, i cuccioli vengono messi in vendita in negozi o allevamenti, ma anche esposti in fiere itineranti, e ovviamente su internet. Facile che vengano presto acquistati, considerando il prezzo basso di vendita.
Ma accade spesso, una volta su tre, che i cuccioli muoiano poco dopo, provati dal viaggio estenuante e dalla mancanza di cure dalla nascita.
Per far cessare questa pratica illegale, che frutta 300 milioni all’anno, occorre fare scelte più oculate e rivolgersi ad allevamenti certificati e sicuri. Se si spende di più, significa che i piccoli sono stati curati e accuditi nel modo giusto, e quindi non avranno problemi di salute una volta portati a casa.
Per chi vuole risparmiare, comunque, un modo, validissimo, c’è: basta recarsi nei canili ed adottare un trovatello. Spese poche, ma arricchimento personale altissimo.
Vera MORETTI
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