Sono stati “beccati” con le mani nel sacco, o meglio, con i cani al guinzaglio, mentre si accingevano a farli combattere tra di loro in un circolo sportivo in provincia di Pavia. Si tratta di sei persone denunciate in seguito ad una segnalazione nei confronti di un imprenditore genovese di 33 anni, grazie alla quale la Squadra Mobile di Imperia ha individuato prima il luogo in cui i cani venivano fatti combattere, e poi i cinque responsabili, tutti padroni di animali allevati proprio per scontrarsi tra di loro.
In particolare, l’imprenditore era proprietario di diversi cani, tutti di razza pitbull, uno dei quali era tenuto segregato in una piccola recinzione o addirittura in un trasportino, e lasciato libero solo per qualche minuto al giorno. Ed era proprio questo sventurato a dover affrontare combattimenti con altri cani nelle sue stesse condizioni.
Ma quello che la polizia ligure ha scoperto, oltre ai combattimenti clandestini, è stato anche un allevamento abusivo, che comprendeva almeno 40 cani di varie razze. Oltre ai cani pitbull sono stati trovati esemplari di dogo argentino e american staffordshire terrier, custoditi all’interno di numerose gabbie e quasi tutti privi di micro-chip.
Una volta fatta irruzione nelle abitazioni dei presenti ai combattimenti, che nel frattempo avevano invano cercato di fuggire e che poi sono stati portati in questura, sono stati scoperti altri cani pitbull, ma anche numerosi medicinali e attrezzatura idonea all’allevamento degli animali.
Vera MORETTI
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