E’ormai consuetudine vedere cani che accompagnano i loro compagni umani nei vari esercizi pubblici quali ristoranti, negozi, bar e anche in alcuni supermercati.
Tale situazione potrebbe cambiare se gli esercizi pubblici si allineranno alla Nota emanata il 27 marzo dal Ministero della Salute, comunicazione che vieterebbe l’accesso degli animali domestici negli esercizi di alimentari, a meno che non siano predisposti locali specifici per accoglierli.
La nota emanata è una disposizione che fa riferimento al Regolamento europeo 852 del 2004 relativo all’igiene dei prodotti alimentari, documento ministeriale nel quale si legge che «Occorre predisporre procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati (ovvero, qualora l’autorità competente autorizzi tale accesso in circostanze speciali, impedire che esso sia fonte di contaminazioni).»
Secondo la LAV, Lega anti vivisezione, che diffonde la sua versione per voce di Alessandro Fazzi dell’ufficio legale, la nota del Ministero conterrebbe diverse imprecisioni. Infatti il Regolamento europeo 852 del 2004 si applica alle fasi di lavorazione e conservazione degli alimenti precedenti alla vendita al dettaglio. Nello specifico, all’articolo 1, comma 2 si legge che: “Il presente regolamento non si applica: […] alla fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti primari dal produttore al consumatore finale o dettaglianti locali che forniscono direttamente il consumatore finale”
Il Regolamento europeo pertanto mira a tutelare la salute dei consumatori, vietando l’accesso a soggetti terzi e quindi ai cani o agli animali in genere, all’interno di ambienti e stabilimenti dove si producono e conservano alimenti, per evitare la contaminazione del prodotto. Di contro non v’è rischio di contaminazione al momento della vendita.
Ovviamente il proprietario del cane, entrando in un esercizio pubblico, rimane sempre il responsabile principale di eventuali disagi provocati dal cane e al cane. E, da proprietario responsabile sarebbe un segno di grande rispetto, sforzarsi di capire quanto il nostro cane tolleri di permanere all’interno di un bar, un ristorante o un altro luogo di ritrovo tipicamente umano.
Avere la consapevolezza delle competenze acquisite del cane sarà l’elemento che permetterà di decidere nel rispetto del benessere del nostro fedele amico se sia opportuno a meno chiedergli di accompagnarci nelle varie e infinite commissioni del nostro quotidiano.
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata