Non sono solo i cani randagi o i cuccioli abbandonati ad essere obiettivi del lavoro delle guardie zoofile, ma anche quelli che accompagnano i mendicanti per le vie del centro delle città, con la speranza che i loro occhi impauriti e il loro aspetto desolato intenerisca i passanti. Ebbene, la battaglia delle guardie zoofile è diventata in questo periodo più agguerrita che mai, a partire dai grandi centri urbani dove l’accattonaggio con i cani è sempre più diffuso.
Ultimo caso è quello di Torino, dove sono stati sequestrati due cani in un giorno solo. Il primo è un cucciolo, al seguito di una donna nomade che, grazie a questo sfortunato a quattro zampe, riusciva a spillare qualche moneta in più alle persone in cui si imbatteva. Nel secondo caso, alcuni libretti sanitari falsi hanno portato le guardie al sequestro di un secondo cagnolino.
Senza le segnalazioni di chi è testimone dello sfruttamento, i volontari potrebbero fare ben poco, per questo le segnalazioni dei cittadini risultano fondamentali per liberare i cani dall’accattonaggio.
Ma il lavoro delle associazioni animaliste e delle guardie zoofile non si esaurisce mai e, insieme alle operazioni di salvataggio dei cani sfruttati dai mendicanti, i loro sforzi sono serviti a far chiudere un mercato dei cuccioli, dove si vendevano a 300 euro, senza controlli e senza certificati. Inoltre, è stato scoperto un giro di cuccioli di husky, a due passi dalla stazione, anche se, come temono i volontari, potrebbe trattarsi solo della punta di un iceberg.
Per questo, Daniele Galietti, responsabile delle guardie zoofile di Agriambiente, ha dichiarato: “Continuiamo a chiedere all’amministrazione, di fermare l’accattonaggio con animali. Dove i cani sono solo una delle vittime. Spesso, infatti, salviamo anche conigli, cavie, furetti, gatti e cincillà”.
Vera MORETTI
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