Stavano prendendo a bastonate un povero cane randagio e Michela Grandino, bagnina di 23 anni a Capaccio, è intervenuta per difendere l’animale.
Un gesto istintivo, fatto perché quello che stava accadendo non era giusto, e perché quel cane sventurato non poteva difendersi.
Micaela, che lavora come bagnina in un lido nelle vicinanze della spiaggia libera, in località Licinella, è stata attratta da guaiti che le giungevano in lontananza e ha voluto capire da dove provenissero e, soprattutto, da chi.
Un ragazzo, con un bastone in mano, si divertiva a picchiare l’animale, davanti ai suoi amici, e ai bagnanti, che guardavano senza intervenire. La ragazza, invece, si è intromessa in quella terribile scena per impedire che la violenza continuasse, e non avrebbe mai immaginato che, tolto il “giocattolo”, sarebbe diventata lei il nuovo bersaglio del pestaggio.
E, invece, così è stato. Prima è nato un diverbio acceso, che però è sfociato in un pugno, forte e deciso, sul viso della ragazza che si è accasciata sulla sabbia, mentre i balordi si allontanavano, non senza minacciarla.
La sera stessa infatti, Micaela ha trovato sulla porta di casa un sacchetto con cinque cuccioli malridotti e malnutriti, accompagnati con un biglietto che recitava più o meno così: “Se ti piacciono tanto gli animali, occupati di questi qui”.
Nessuna esitazione per la bagnina: ha deciso di avvalersi di un avvocato per denunciare l’aggressore e si è recata anche alla Stazione dei carabinieri di Capaccio Scalo per poter individuare i protagonisti della violenza nei suoi confronti.
Vera MORETTI
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