Nella provincia di Bologna si sono verificati due decessi per leishmaniosi, vittime due persone di 74 e 82 anni, i quali, quando hanno contratto la malattia, avevano già un quadro clinico piuttosto problematico.
Forse non tutti sanno, infatti, che questa malattia, diffusa soprattutto tra i cani, può colpire anche gli umani, ed essere in alcuni casi addirittura fatale. Si trasmette da un animale infetto attraverso il passaggio delle leishmanie, protozoi che si generano a seguito della puntura dei pappataci.
I due, entrambi pensionati, avevano cani in casa, i quali, dopo essere stati sottoposti a visite ed accertamenti, non sono risultati infetti, quindi si presume che la malattia sia stata contratta durante la loro permanenza nelle zone collinari circostanti la città, dove trascorrevano buona parte della giornata, in un’area adibita a orti e presso un agriturismo, a San Lazzaro di Savena.
E’ probabile che sia stata propria quella la zona del contagio, tanto che, come da protocollo, il servizio veterinario dell’Azienda Usl di Bologna, ha già contattato i proprietari dei cani presenti in un raggio di 300 metri dal luogo di frequentazione, ed effettuato il controllo sugli animali ai quali è stato fatto un prelievo di sangue che dovrà stabilire se si tratta o meno di cani infetti.
Gli umani possono essere colpiti da varie forme di leishmaniosi, come quella cutanea, che provoca ferite alla pelle, o quella viscerale, che colpisce diversi organi interni, in particolare la milza, il fegato e il midollo osseo. In ogni caso, l’infezione viene provocata dalla puntura dell’insetto. Ciò significa che la convivenza con un cane affetto da questa malattia non è da considerarsi assolutamente pericolosa.
Vera MORETTI
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