Rosanna Capano, educatrice cinofila certificata ThinkDog / Associata FICSS e cofondatrice del sito BauWow.it, ci aiuta a capire come gestire un cane problematico. Oggi parliamo di aggressività sociale.
Siamo Intenti a fare la nostra passeggiata e all’improvviso il nostro cane abbaia e ringhia a un passante, magari alla vocalizzazione si accompagna un balzo in avanti. Questo rituale comportamentale di aggressività sociale è la risposta alla percezione di un rischio o alla difesa di oggetti, persone o situazioni e ha lo scopo di allontanare l’elemento che ha generato la destabilizzazione emotiva.
Molto spesso questa destabilizzazione può essere il risultato di una insufficiente socializzazione durante l’età evolutiva, insufficienti esperienze che laddove presenti e ben fatte, hanno invece l’effetto di ampliare il bagaglio di conoscenze del cucciolo prima e dell’adulto poi.
Qualora ci trovassimo in questa situazione di aggressività, diventa di fondamentale importanza capire e accettare che il cane non deve essere “aggiustato”. La relazione rappresenta sicuramente un aspetto su cui poter lavorare per trovare gli strumenti che supportino cane e proprietario nella gestione delle difficoltà.
Cosa Fare
Anche in questo caso l’impegno comunicativo risulta risolutivo di molte criticità, compresa l’ aggressività, l’attenta osservazione dei segnali premonitori: pilo-erezione del mantello dietro la nuca, l’immobilizzarsi, il sollevamento del labbro superiore sono tutti chiari indicatori di quale sarà l’evoluzione dell’interazione. La nostra attenzione sarà importante per operare anche un lavoro di prevenzione evitando situazioni “esplosive”.
Allo stesso tempo, la costruzione di una sana relazione dove bisogni di realizzazione siano soddisfatti al pari di quelli fisiologici farà sì che noi diventiamo un referente attendibile e degno di fiducia, cui il cane riesca a delegarci gestioni che non riesce ad affrontare, anche in tema di aggressività.
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