I primi mesi in compagnia del nostro cucciolo sono trascorsi e il suo sviluppo si è manifestato ai nostri occhi con una serie di cambiamenti sostanziali. Lasciato il periodo giovanile ci si avvia verso il primo anno di vita: l’età adulta.
Nella scelta delle attività da itraprendere potremmo permetterci di aumentare, sempre con gradualità, i tempi e le difficoltà dei giochi da fare insieme.
In questo periodo dello sviluppo non sarà inusuale incappare in fraintendimenti e tentate infrazioni delle regole, quelle poche e ormai consolidate norme che servono a definire i confini senza i quali, un qualsiasi individuo in fase di crescita, si troverebbe in uno spazio troppo grande da gestire.
Sono limiti importantii che aiutano a gestire le “sane” frustrazioni (non ripetute e non associate ad eventi traumatici) che permettono di vivere situazioni non piacevoli e che insegnano a trovare soluzioni altrernative a situazioni critiche, ovvero aiutano a cavarsela nella vita.
Quindi poiché l’adolescenza è da poco passata ci si troverà davanti ad un atteggiamento che potrà fluttuare dal ribelle fino all’aggressivo, se le regole non sono state stabilite con chiarezza e il nostro atteggiamento ha peccato di coerenza.
Anagraficamente si potrà parlare di cane adulto dall’anno e mezzo d’età, anche se è sempre doveroso sottolineare la variabilità da razza a razza, alcuni cani infatti potranno essere considerati veri adulti soltanto intorno ai tre anni. Ci sono soggetti, all’interno della stessa razza, che dal punto di vista psichico maturano più tardi di altri, comunque sta di fatto che al compimento di un anno e mezzo il fisico del cane è completo.
In questo periodo Fido potrà cimentarsi in tutti gli sport, dall’agility, alla mobility, al disc dog, anche con richiesta di una preparazione atletica particolarmente accurata. Senza mai dimenticare i giochi di naso, fondamentali per la realizzazione del cane e utilissimi per il lavoro sulla calma.
Arrivati ai 10 anni possiamo dire che il nostro compagno di vita si sta avviando verso la senilità, ma ciò non vuol dire che sia poco attivo, svogliato e pigro e non abbia voglia di muoversi e divertirsi come quando era giovane. Anche se anziano il cane conserva ancora gli istinti che lo hanno contraddistinto da giovane e il desiderio di sentirsi attivo.
Bisognerà però offrigli gli spunti giusti per muoversi scegliendo attività che non gravino sulle articolazioni ora affaticate dal tempo o quelle troppo frenetiche che impegnerebbero troppo il sistema cardiaco.
Evitando quindi tiro alla fune e lanci con la pallina potremmo preferire i giochi di ricerca e le perlustrazioni olfattive magari in sentieri boschivi poco impegnativi.
Comunque, qualsiasi sia l’attività proposta al cane, sarà sempre fondamentale affidarsi al buon senso ricordando che medaglie e i riconoscimenti delle giurie non valgono nulla fronte al benessere del cane.
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata