Fermarsi in un prato in presenza di cani privi dei loro guinzagli e lasciati liberi di esprimersi dagli accompagnatori bipedi presenti, rappresenta uno dei modi migliori per approfondire la comunicazione del cane. Soffermandosi sulla loro mimica e prossemica (il modo in cui occupano lo spazio e si pongono nei confronti di un altro individuo) si riescono a cogliere i più svariati comportamenti che rappresentano dei veri e propri “dialoghi”.
Molto interessanti sono i comportamenti di controllo, ovvero quella serie di azioni che il cane rivolge verso un oggetto o una risorsa, ma anche verso un individuo sia esso cane o anche umano. Tali comportamenti rappresentano atteggiamenti che forniscono all’interlocutore con cui il cane sta dialogando delle chiare informazioni sull’intenzione del cane stesso, l’evoluzione della conversazione sarà determinata dalla risposta che il cane avrà.
Esempi di comportamenti di controllo
Un cane sdraiato vicino alla sua palla con la postura rilassata praticamente “scosciato” ci sta dicendo chiaramente qualcosa se, mentre proviamo ad avvicinarci, modifica la sua posizione alzando il collo e spostando il su baricentro in modo tale che il pallone magicamente venga a trovarsi tra le sue zampe anteriori.
Fido paleserà le sue intenzioni se, incuranti del suo precedente avviso continueremo ad avvicinarci a lui e al suo trofeo fino ad alzarsi, tenendo il pallone tra le zampe, in una posizione simile ad un inchino spesso accompagnata da un sonoro e inequivocabile abbaio. E se il suo sguardo si farà serio, beh forse è il caso di non osare oltre perché ora il messaggio di possesso dell’oggetto è palese!
E se fido decidesse di strofinarsi con il dorso sul suo oggetto, tranquilli, non siamo davanti ad una trasformazione del nostro cane in gatto, ma anche questo è un modo, forse più gentile del precedente, ma altrettanto deciso, di dirci : “questo è mio”.
E se il cane volesse comunicare o esercitare la sua azione di controllo su altro cane?…
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata