Sul gioco e sulla sua importanza come forma di esercizio o come strumento per praticare e migliorare capacità motorie o abilità necessarie per la sopravvivenza, come cacciare o fuggire, siamo tutti sufficientemente informati.
Ma giocare non è solo apprendimento, studi di etologia attribuiscono alle attività ludiche le capacità di stimolare i comportamenti che favoriscono la coesione tra gli individui, di favorire l’interazione sociale e stabilire i ruoli nelle relazioni sociali oltre che di fornire le prime dimostrazioni dei comportamenti ritualizzati. Tutto questo spiegherebbe la persistenza dell’attività di gioco nei nostri cani anche quando sono ormai adulti.
La maggior parte dei normali comportamenti del nostro cane domestico sono appresi durante il periodo di gioco,e giocando vengono affinate le modalità comunicative.
Nei cani il comportamento di gioco si osserva per la prima volta nei cuccioli durante il periodo di transizione, periodo dello sviluppo in cui è forte la tendenza all’approccio con l’altro. I cuccioli dall’età di tre settimane cominciano a prendersi a zampate ad afferrarsi reciprocamente con la bocca mordendosi soprattutto la testa. Una spiegazione scientifica a tale comportamento rivela che i nervi della regione craniale siano quelli maggiormente mielinizzati nel giovane cucciolo e per questo chi morde o chi viene morsicato ottiene il massimo input sensorio. A quattro settimane i morsi dei cuccioli cominciano ad essere dolorosi, è in questo periodo che il gioco diventa “educativo” perché le reazioni ai morsi dei fratelli di cucciolata implicano l’intervento della madre che, in queste occasioni, impartisce il fondamentale insegnamento dell’ inibizione della forza del morso. Problemi seri incorrono infatti in quei cuccioli allontanati troppo presto dalla cucciolata e dalla madre che perdono così un insegnamento importante per le relazioni future con altri cani.
Un altro dato importante sulle attività ludiche riguarda l’esistenza di una correlazione inversa tra gioco e aggressività, più si manifesta il gioco, meno si manifesta l’aggressività: il gioco contribuendo allo sviluppo della comunicazione sociale tra i membri della cucciolata prima, e tra gli elementi del branco o del gruppo sociale in età adulta,è quindi un’attività fondamentale nello sviluppo di relazioni sociali equilibrate.
Non resta allora che iniziare a giocare.
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