Il cucciolo ci permette di apprendere e riscoprire che la gamma delle emozioni che si possono vivere è molto varia, la gioia e la felicità come lo spavento, l’irritazione la tristezza la preoccupazione e la rabbia.
Le emozioni positive sono molto varie, ed è fuorviante pensare di dover vivere solo guidati da quelle positive. Ma quanti di noi davanti ad un cane spaventato o comunque in preda ad emozioni “negative” o non politicamente corrette gli hanno lasciato la possibilità di viverle senza distrarlo o portarlo verso un altro tipo di emozione? L’equilibrio di un cane adulto parte anche dalla conoscenza e dall’esperienza da parte del cucciolo dell’intera gamma di emozioni.
Lasciare quindi che gli eventi facciano il loro corso delegando al cucciolo tutta la responsabilità dell’esperienza? Anche questa potrebbe non rivelarsi una strategia idonea.
Ancora una volta non esiste un protocollo da fornire perché il cucciolo non è un’entità astratta, è un individuo con capacità e competenza, alcune già maturate e altre in evoluzione. Il nostro intervento – agire direttamente o lasciar fare – dipenderà dall’idoneità della situazione che si sta realizzando al cucciolo che abbiamo davanti, ovvero all’individuo che la sta vivendo.
Età del cucciolo, la sua storia prima della nascita e nei primissimi mesi, il contatto o meno con madre e fratelli di cucciolata sono elementi che devono necessariamente essere presi in considerazione. Potremmo sicuramente rappresentare un buon riferimento, una base sicura, se saremo in grado di riconoscere e comunicare il nostro stato emozionale e se avremo la padronanza, per primi, delle nostre emozioni.
Non serve evitare le emozioni come la rabbia, la paura, il dolore, è fondamentale saper guidare il cucciolo nella loro conoscenza.
Bisogna fornire al cucciolo gli strumenti per gestire autonomamente la criticità: tutte le emozioni sono fondamentali allo sviluppo dell’individuo e non è evitando o che tuteleremo chi abbiamo accanto.
Il nostro essere guida aiuterà il cucciolo, vulnerabile rispetto alle emozioni, perché ancora con pochi strumenti adatti ad elaborare determinate situazioni, nell’esperienza e nella sperimentazione della situazione.
In ogni individuo, prima dell’agire c’è il sentire e il vivere.
© 2018, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata