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Il cane, un comunicatore silenzioso e non solo: abbai e dintorni, viaggio nella comunicazione sonora.

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E’usuale definire la comunicazione del cane “silenziosa”, una considerazione che in gran parte corrisponde alla realtà, ma se è vero che i cani non ci rispondono a tono quando parlando ci rivolgiamo a loro, sono tutt’altro che muti.

I cani comunicano con lo sguardo, le orecchie, la coda, il corpo  (la postura) e sono in grado – e chi vive in compagnia di cani vivacemente vocali lo sa – di emettere una serie di abbai, uggioli, mugolii…fin dalle loro prime settimane di vita.

I cani parlano, affermano, manifestano il loro disappunto, dispongono di una varietà di modalità comunicative perché vario è il loro panorama di interlocutori: parlano con noi, con i loro simili, con l’erba alta di un prato mentre giocano, gemono o si lanciano in abbai per un rumore dietro la porta di  casa.

Certo è che con le nostre orecchie da umani, fatichiamo non poco a cogliere le innumerevoli sfumature sonore, ma i nostri cani ne posseggono un vasto assortimento: mobili, rigide, morbide, e nella maggioranza di loro le orecchie hanno la parte esterna che può ruotare per convogliare la fonte sonora verso l’orecchio interno.

Evolutivamente le orecchie del cane si sono sviluppate per riconoscere un’ampia gamma di suoni tra cui quelli da noi prodotti. Il raggio uditivo dell’uomo va dal 20 hertz a 20 kilohertz, anche se per la maggior parte noi ci concentriamo sull’intervallo 100 hertz – 1 kilohertz, ovvero un discorso che potrebbe svolgersi nelle nostre vicinanze.

I cani sentono ciò che udiamo noi e molto di più, sentono i numerosi suoni delle nostre case anche quando a noi sembra regnare un silenzio irreale. Colgono lo squittio dei topi o le vibrazioni corporee delle termiti dentro le mura. I cani distinguono tutti i suoni di un discorso e ne percepiscono le variazioni di tono.

La loro varietà comunicativa è proporzionale al loro atteggiamento e istinto gregario e sociale, una pluralità di comunicazione che non è possibile rintracciare in altri animali magari sempre canidi, ma non altrettanto sociali come il cane.

La comunicazione del cane si manifesta e articola con la produzione di suoni che possono essere urlati o sussurrati, vocalizzi, odori, espressioni facciali e posture, tutti segnali che entrano in gioco quando un cane vuole comunicare con un suo simile e, se sappiamo ascoltare, anche con noi.

Rosanna Capano

© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata

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