Rosanna Capano, educatrice cinofila certificata ThinkDog / Associata FICSS e cofondatrice del sito BauWow.it, ci aiuta a capire come gestire un cane problematico, anche per facilitarne l’adozione.
Siamo al settimo cielo per la nostra recente adozione, abbiamo un cane, un essere speciale che avrà cura di noi; grandi progetti attraversano la nostra mente, il desiderio di realizzare esperienze indimenticabili pervade tutto il nostro spirito.
Poi all’improvviso, magari durante l’abituale passeggiata, lui ha una reazione esagerata di fronte ad un oggetto o incontrando altri cani o persone o, ancora, tale reazione si manifesta all’ingresso di persone nel nostro ambiente domestico. Insomma, il nostro cane manifesta una serie di atteggiamenti che creano difficoltà nella relazione.
Immediatamente cominciamo a pensare che abbia problemi comportamentali.
Una visita dal veterinario di fiducia può servire a scongiurare implicazioni di carattere organico: un individuo in cui non è garantito il benessere fisico, difficilmente potrà essere in equilibrio psichico.
Se l’individuo che vive il disagio è un cucciolo bisogna tener conto che l’interpretazione del mondo a lui esterno è in fase di ”costruzione” e alcune attività a noi scomode fanno parte del percorso di crescita.
E comunque, sia che ci troviamo di fronte ad un cucciolo sia a un cane adulto, la parola chiave deve essere sempre pazienza, perché “di fronte a chi pretende dal proprio cane ciò che lui non gli potrà mai dare, che gli attribuisce necessità inesistenti negandogli bisogni essenziali inserendolo in situazioni relazionali confuse e contraddittorie …il problema non è il cane ma la relazione”.
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