Rosanna Capano, educatrice cinofila certificata ThinkDog / Associata FICSS e cofondatrice del sito BauWow.it ci illustra la sua visione sull’obbligo del guinzaglio corto e della museruola e su come aiutare i nostri amici a quattro zampe a superare la frustrazione che può derivare dal loro uso.
Nella Gazzetta Ufficiale di venerdì 6 settembre è stata pubblicata un’ordinanza del ministero della Salute che obbliga i proprietari dei cani all’uso del guinzaglio da 1.5 m e della museruola, da portare con sé e da far indossare al cane in caso di viaggio su mezzi pubblici o su esplicita richiesta da parte di un’autorità competente.
Di fatto, vengono riprese regole già proposte a marzo 2009 con l’ordinanza Martini, che eliminava le “black list” sui presunti “cani pericolosi”. In effetti, e fortunatamente, dal 2009 non si parla più di cani/razze pericolose ma di cani registrati ai sensi dell’art. 3, comma 3: cioè cani/individui, non più identificati in base alla razza, e quindi singoli soggetti segnalati dai veterinari che si sono già resi presumibilmente responsabili di episodi aggressivi (a causa probabilmente di una incauta gestione del proprietario).
Sono pertanto cani di delicata gestione che dovrebbero essere esclusivamente affidati alle cure di persone competenti.
Ritornando alla questione museruola e guinzaglio da 1.5 m (abbinato ad una comoda pettorina) nelle zone urbane non mi ritengo per nulla scioccata. Così come preservo l’incolumità di mia figlia di 8 anni tenendola per mano quando passeggiamo nel centro di Roma, altrettanto devo al mio cane quando ci troviamo nei centri urbani e non mi sarei risentita se durante il recente viaggio in traghetto mi avessero chiesto di farle indossare la museruola che avevo con me. Per ottenere il rispetto degli altri bisogna rispettare per primi e tenere in considerazione le esigenze della comunità.
Educando il cane, riconoscendogli una mente e sapendo che il suo comportamento è la manifestazione di competenze acquisite, si possono fornire al nostro fedele amico gli strumenti giusti per sapersi comportare in maniera adeguata in relazione al contesto sperimentato.
Con questa linea educativa cane e proprietario possono imparare che guinzaglio corto e museruola rappresentano altri aspetti dello stare insieme.
E’ chiaro che la passeggiata urbana, poco rispettosa delle esigenze del cane, (distanze interpersonali ridotte, confusione, ritmi di passeggiata veloci con poco tempo disponibile per annusare e un proprietario preso in altri pensieri) deve essere implementata da una passeggiata molto gratificante con guinzaglio lungo e momenti di libertà, giochi e attenzione del proprietario nei confronti del suo cane.
Così come si insegna ai bambini che c’è il momento del gioco libero e sfrenato al parco e il momento di fare i compiti o stare “composti” a scuola, con il giusto metodo anche il nostro cane sarà in grado di tollerare di buon grado una limitazione della sua libertà. Sta a noi riuscire a trasmettere la serenità che serve a gestire momenti di frustrazione.
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