In ambito cinofilo molti dei problemi vissuti dai proprietari, tirare al guinzaglio, distruttività e eccessiva irrequietezza in senso generale…, sono riconducibili alla mancanza di calma.
Lo stato di eccitazione sopra le righe del nostro cane può di certo essere contrastato dal nostro atteggiamento: il cane tira al guinzaglio e noi ci fermiamo ricominciando a camminare solo quando il guinzaglio è lento, Fido salta addosso per ottenere attenzione e noi facciamo un passo indietro evitando che lui atterri con le sue zampe addosso a noi.
Sono questi espedienti che pur aiutando ad eliminare il comportamento indesiderato manifestato, rappresentano un ultimatum, e le relazioni non si costruiscono a suon di aut- aut.
La calma è una qualità che va coltivata quotidianamente perché insegnare a saper attendere sarà di grande aiuto in molte situazioni. Ma bisogna lavorare di anticipo e quindi invitare il nostro cane a fare una passeggiata o un gioco particolarmente gradito quando se ne sta ancora lì tranquillo nella sua cuccia ovvero anticiparlo nella soddisfazione del bisogno di sgranchirsi le zampe è un piccolo seme che farà crescere in lui la consapevolezza che la calma e la tranquillità pagano.
Anche gratificare il cane quando ci guarda, con un sorriso o più semplicemente accordandogli il permesso di fare ciò che sta chiedendo, sarà un passo decisivo per insegnargli a chiedere il nostro permesso prima di agire. Tutto questo tornerà molto utile quando il nostro cane desiderando di correre a conosce un altro cane o una persona, rivolgendosi a noi eviterà di correre verso “l’oggetto del desiderio” carico di eccitazione.
Attenzione però a non andare in giro con lui standogli sempre con gli occhi addosso, in alcuni contesti di gioco e svago è importante che noi ci facciamo guidare da lui e questo atteggiamento sarà fondamentale per evitare di crescere cani insicuri che ad ogni passo chiedano la nostra approvazione.
Il “lavoro” sulla calma potrà essere fatto in qualsiasi momento, è così che l’ora del pasto potrà trasformarsi in una valida occasione per allenare lo stato di calma, ricordando che ogni comportamento è espressione di pensieri, emozioni ed esperienze calate nel contesto in cui il cane vive ogni giorno, ogni attività che svolgiamo con lui potrà essere presa come spunto educativo.
Quindi se Fido si agita quando gli stiamo preparando il pasto dovremmo lavorare di anticipazione, il che significa attivarci molto prima che prendiamo la sua ciotola perché magari alla sua vista sarà troppo tardi e all’eccitazione del pasto imminente si potrebbe sommare la frustrazione per non riuscire ad ottenere ciò che si vuole.
Uno stratagemma potrebbe essere quello di farci trovare dal nostro cane nell’atto di preparare il suo cibo e cogliendo l’attimo in cui lui sta ancora tranquillo gratificarlo lasciando a terra una piccolissima porzione del suo cibo, in questo modo oltre a gratificarlo sposteremo la sua attenzione da noi al cibo a terra che sta gustando…andando avanti nel tempo potremmo attendere sempre un pochino di più prima di fornirgli “l’antipasto” del suo cibo e a lungo andare Fido imparerà a contenersi da solo tanto che non sarà più necessario allungargli il cibo perché avrà imparato ad attendere fino a che noi gli offriremo il suo pasto completo nella sua ciotola.
La cosa fondamentale da notare è che con questa modalità di approccio non saremo noi ad impartire un comando o una richiesta ma, senza chiedere nulla avremo portato il nostro cane a ragionare e riflettere, trovando da solo e in autonomia la soluzione ad un piccolo quesito, allenando così capacità e sviluppando competenze che torneranno utili in molte altre situazioni.
Educare è, tra le altre cose, trasferire competenze e non impartire ordini.
© 2018, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata