La relazione con il proprio cane troppo spesso viene vista e vissuta in termini di relazione affettiva e genitoriale, vale a dire in termini di puro accudimento. È questo un aspetto sicuramente importante nel binomio cane proprietario ma che non rappresenta l’unica ed esclusiva chiave di lettura della relazione.
Perché il cane desideri di stare con noi è fondamentale mantenere alta la nostra partecipazione alla relazione stessa che tradotto significa divertirsi e trascorrere dei momenti di distacco dalla routine quotidiana.
Condurre la relazione con il cane prediligendo o rendendo esclusivo il solo aspetto affettivo-genitoriale rende limitato il rapporto stesso, tendendo inoltre a confinare all’interno della casa tutte le attività di relazione, con conseguente limitazione dell’interattività esterna con cani che vengono portati fuori solo per i bisogni
Il nostro rapporto con il cane necessita di momenti di rilassamento che possono essere effettuati in casa, ma ha anche bisogno di passione e di divertimento che danno un senso al vivere insieme.
I cani sono naturalmente curiosi, esploratori e hanno una grande capacità di risolvere le situazioni, il gioco e le attività all’aria aperta servono ad esercitare il fisico e la mente stimolandoli ed esprimere le loro capacità.
Fare cose divertenti insieme inoltre rafforza il legame tra il cane e il suo proprietario, l’umano ha l’occasione di porre l’attenzione sulle inclinazioni del proprio cane e sulle attività da lui preferite, il cane rafforza la fiducia nei confronti del proprietario perché si sente accettato, apprezzato e accolto nella sua esperienza di ciò che gli piace e di ciò che prova.
Ci sono alcuni proprietari che hanno difficoltà a giocare con i propri cani, per loro il primo consiglio da prendere alla lettera è di lasciarsi andare al piacere di stare con il proprio cane, essere semplicemente presenti alle sue esperienze e alle sue emozioni. Lasciargli la possibilità di sperimentare salvaguardando il “diritto alla sua libertà di apprendimento”. Ciò che conta non è il risultato ma il processo che porta allo sviluppo delle sue competenze cognitive, è l’esperienza in sé. L’unico obiettivo da tener presente è semplicemente riuscire a stare con lui, seguire il suo ritmo, i suoi passi, avendo fiducia in lui e nelle sue capacità.
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata