Nella costruzione di un corretto rapporto tra cane e bambino dovremo sempre tener presente che i bambini, quando vedono un cane, solitamente corrono incontro a lui per giocare, accarezzarlo, coccolarlo, e lo fanno con un istinto che spesso noi adulti non abbiamo.
Dopotutto, i cani sono eterni bambinoni, vivaci ed incapaci di stare fermi a lungo, proprio come i piccini e, quindi, andare d’accordo quando si hanno così tante affinità sembra davvero facile ed immediato.
Ma, ovviamente, non è proprio così, perché può capitare che il bambino, preso dall’entusiasmo e dall’irruenza che lo caratterizza, abbia un approccio sbagliato con l’animale, che, spaventandosi, potrebbe dunque avere una reazione eccessiva o pericolosa.
Per evitare spiacevoli situazioni, o traumi che poi sarebbero difficili da abbattere, è sempre meglio che, a condurre il gioco, e le presentazioni, sia un adulto, che faccia quindi da guida nel rapporto bambino/cane.
Anche se, è opportuno dirlo, il padrone di un cane deve attenersi a quelle che sono le leggi previste per tutelare l’incolumità non solo dell’animale ma anche delle persone che possono entrare in contatto con lui, e che sono nel dettaglio:
- utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
- portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti;
- affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
- acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
- assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
Ma, leggi a parte, nella costruzione di un corretto rapporto tra cane e bambino occorre spiegare a quest’ultimo come deve comportarsi, e che atteggiamento tenere quando si avvicina al cane, se vuole partire con il piede giusto. Considerando che per il cane la comunicazione parte dalla postura e dal comportamento di chi si trova davanti, bisogna spiegare al bimbo, ma in generale a tutti coloro che tentano un primo approccio, cosa va assolutamente evitato:
- avvicinarsi frontalmente e con passo spedito.
- corrergli incontro
- accarezzarlo all’improvviso
- abbracciarlo
- toccarlo per forza
- toccarlo in testa
- lanciarsi addosso alle sue spalle
- guardarlo fisso negli occhi.
Una volta imparate queste importanti nozioni, ecco cosa, invece, si può, e si deve, fare, per iniziare un rapporto di amicizia e di fiducia:
- richiamare l’attenzione del cane ( chiamandolo per nome);
- aspettare che il cane guardi il bambino;
- quando il cane stabilisce un contatto visivo, chiedergli di venire;
- aspettare che sia il cane ad avvicinarsi.
Se, invece, è il cane a prendere l’iniziativa? Ci vuole sempre cautela, e occorre considerare che anche l’animale può avvicinarsi per curiosità, dunque, prima di avere reazioni spropositate o aggressive, accertarsi quali sono le sue intenzioni. Un primo approccio fatto di urla, borsettaie o bastonate non fa bene a nessuno.
La cosa giusta da fare se un cane sconosciuto e libero viene nella nostra direzione è innanzitutto quella di rimanere immobili, distogliere lo sguardo e mostrare completa indifferenza. Novantanove volte su cento, lui farà lo stesso con noi.
Vera MORETTI
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