Alcuni atteggiamenti “canini” possono stupirci, altri incuriosirci ma anche allarmarci. Per affrontare e adottare le eventuali contro misure è fondamentale osservare le eventuali “anomalie comportamentali” e contestualizzarle, ovvero analizzarle in base alla situazione ambientale, allo stato fisiologico e psicologico del cane.
A tutto, o quasi, c’è rimedio ma l’importante è sforzarsi di comprendere, e quindi ricercare le cause di un determinato comportamento e non fermarsi semplicemente all’atto manifestato.
I cani, come tutti gli esseri viventi manifestano un comportamento non solo per semplice risposta allo stimolo che hanno di fronte, ma anche in base allo stato fisiologico, alle competenze acquisite e all’esperienza vissuta. I cani, come noi, possono comportarsi anche in maniera diversa in diversi momenti della loro vita pur trovandosi in un contesto già sperimentato.
Una piccola panoramica sulle più diffuse cause responsabili di deviazioni o anomalie comportamentali, è stata illustrata da Pete Wedderburn, un famoso veterinario inglese specializzato in disturbi del comportamento animale.
Tra le diverse cause quella genetica, come per gli umani anche gli animali,e quindi i cani, tendono ad assomigliare sia nell’aspetto che nel comportamento ai propri genitori, pertanto può essere valido il concetto “presentami i tuoi e saprò che sei o potresti essere”.
Decisamente importante è anche il livello di socializzazione del cane. Chi ama i cani o si occupa di loro, sa o dovrebbe sapere che i cuccioli hanno un periodo di malleabilità mentale che va all’incirca dalle 3 settimane ai 3 mesi di vita. Durante questo importantissimo intervallo di tempo, imparano a interagire e familiarizzare con altri animali, le persone, gli ambienti.
È imperativo che in questo periodo, seppure in sicurezza per via dell’incompleta copertura vaccinale, i cuccioli facciano buone esperienze di vita che saranno il bagaglio esperenziale che li supporterà in adolescenza e nell’età adulta.
Ad ogni modo, è bene tener presente che ogni cane è diverso dall’altro. Anche qualora avessimo avuto la fortuna di godere della compagnia di diversi cani nel corso della nostra vita, ogni cane è sempre un individuo a sé, diverso da quello che abbiamo avuto o che avremo.
Diventa fondamentale evitare il “fai da te” sia che siamo proprietari navigati che neofiti e soprattutto quando ci si trova di fronte ad anomalie comportamentali sarà opportuno riferirsi ad un professionista – educatore, rieducatore o all’occorrenza un medico comportamentalista – per scongiurare errori grossolani che minerebbero il rapporto con il nostro cane e potrebbero compromettere la buona costruzione di una relazione equilibrata permeata di fiducia reciproca.
Rosanna Capano
© 2017, Rosanna Capano. Riproduzione Riservata