I cani, quando si tratta di mangiare, dipendono dai loro padroni: sono loro, infatti, che lo somministrano e decidono quando e quanto dargliene. Da soli, i nostri amici a quattro zampe non hanno il permesso di accedere agli alimenti e, quindi, rimangono in attesa, in modo più o meno disciplinato, più o meno tranquillo.
Sembra, però, che facciano la differenza il modo in cui il cibo viene loro somministrato e l’atteggiamento del padrone quando il cane mangia.
Ciò che sembra molto importante è evitare che la relazione sociale tra cane e padrone si riduca ai soli scambi di cibo. Se, infatti, questo potrebbe rendere facile la vita del padrone, il quale si sentirebbe libero da inadempienze in modo molto veloce, dall’altra si rischierebbe di contribuire allo sviluppo di un cane dominante con tutte le conseguenze che ciò comporta.
Un’altra regola è quella di limitare la somministrazione di cibo al di fuori dei pasti solo in casi in cui gli amici a quattro zampe si meritano una bella ricompensa.
Inoltre, se le ricompense sono relative all’addestramento, dovranno via via scemare: all’inizio i premi saranno sistematici per rafforzare il comportamento desiderato, poi, quando si osserva una certa regolarità nel ripetere una certa sequenza, si passa alla ricompensa alternata e infine si possono adottare ricompense casuali che permettono di ottenere il comportamento desiderato e di mantenerlo nel tempo, senza che questo scompaia quando non viene più rinforzato.
Una regola sulla quale gli educatori sono molto fermi è che il cibo al cane va dato dopo che la famiglia ha consumato il suo pasto o, comunque, in momenti differenti. Ma, e questo è ancora più importante, se il cane assiste al pasto dei suoi padroni, e se chiede cibo, non dovrà ottenerlo, per non creare un circolo vizioso dal quale poi sarà difficile uscire.
Quando, finalmente, arriva il suo momento, e il cibo fa comparsa nella ciotola, va lasciato per 5-10 minuti, ma poi tolto e ripresentato al pasto successivo. Inoltre è fondamentale allontanarsi dalla stanza quando si offre il cibo al cane o quanto meno ignorare l’animale quando mangia, poiché i cani difficili amano attirare l’attenzione quando si alimentano.
In casi in cui il cane tende a mangiare più del dovuto, occorre chiedere al veterinario, perché alla base di ciò potrebbero esserci problematiche relative al senso di sazietà, di comportamento o di digestione.
Un fattore che spesso i padroni non considerano è che i cani sono, come tutti gli animali domestici, piuttosto abitudinari e, quindi, quando si tratta di cibo, tendono ad “affezionarsi”. Dunque, conviene seguire i gusti personali del proprio cane e somministrare sempre, o spesso, ciò che lui ama di più e non variare di continuo. Se ciò accadesse, infatti, potrebbe portare a difficoltà da parte dell’organismo ad adattarsi alla variazione.
Si tratta di semplici passi da seguire ma che sono fondamentali per instaurare una relazione con il proprio cane duratura e di fiducia. Come spesso accade, infatti, anche l’approfondimento del comportamento dietetico va al di là della semplice nutrizione, perché ha un valore soprattutto a livello psicologico.
Vera MORETTI
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